Quando si svolge un’attività fisica anaerobica i muscoli formano l’acido lattico: una sostanza tossica che viene prodotta tramite il glucosio presente nell’organismo.
Dopo un’attività intensa, infatti, non è raro che compaia una sensazione di affaticamento, accompagnata da debolezza e dolore. Tutto ciò rappresenta proprio la conseguenza della produzione di questo composto nei muscoli, i quali possono rimanere doloranti per qualche ora.
Ecco, allora, che cos’è l’acido lattico e perché si forma.
Nel nostro organismo, quando è in condizione di normalità, si verificano delle reazioni chimiche che ci permettono di avere l’energia necessaria per tutte le attività quotidiane. In particolare l’ossigeno introdotto attraverso la respirazione si lega al glucosio, che viene immagazzinato attraverso il cibo: ciò permette di liberare energia, acqua e anidride carbonica.
Quando, però, si è sottoposti a una attività fisica molto intensa, l’ossigeno non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno del metabolismo, così alcune attività metaboliche rallentano. Contemporaneamente, si ha la necessità di smaltire l’idrogeno che non viene utilizzato e che di conseguenza si accumula. L’idrogeno in eccesso, quindi, si lega all’acido piruvico, una sostanza generata dal glucosio, e assieme formano l’acido lattico nei muscoli. Questa sostanza poi, attraverso il sangue, giunge nel fegato, dove viene di nuovo trasformato in acido piruvico, proprio al fine di eliminare l’idrogeno in eccesso, mantenendo quindi l’ossigenazione dei muscoli a un livello corretto.
In tal modo, i muscoli possono proseguire il loro lavoro con ulteriore produzione di energia.
Tuttavia, nel momento in cui si ha un eccessivo accumulo di acido lattico da parte dell’organismo e non lo si riesce a smaltire, si avverte la sensazione di fatica e il dolore muscolare.
Molte persone scelgono un esercizio fisico anaerobico a intensità elevata per aumentare la loro massa muscolare.
Quando l’attività è molto intensa e non viene incrementata in modo progressivo, l’organismo si trova in difficoltà perché non è abituato ad affrontare certi ritmi: pertanto, l’ossigeno incamerato tramite la respirazione diventa insufficiente, tanto che il metabolismo aerobico non è più in grado di soddisfare il surplus di richiesta energetica. Perciò, quando la velocità di sintesi è maggiore della velocità di smaltimento, si ha un’eccessiva produzione di acido lattico. Essa provoca squilibri per il nostro organismo, in quanto tale sostanza non sarà più assimilabile o contrastabile per mezzo della conversione di lattato.
In tali casi, l’acido lattico si accumula nei muscoli e nel sangue.
Quindi, il suo accumulo nei muscoli, in conseguenza di un esercizio più intenso, diventa tossico per le cellule. Per questo motivo, non appena si sospende l’attività fisica, se ne riscontra una netta riduzione e il lattato residuo sarà smaltito nel giro di 2 o 3 ore, ad eccezione di una piccola parte, che permane all’interno del muscolo.
L’acido lattico non è tuttavia il diretto responsabile del dolore muscolare, che viene invece causato da microlesioni delle fibre muscolari, le quali danno origine a leggeri processi infiammatori, con conseguente aumento della sensibilità nelle zone muscolari maggiormente sollecitate.
Per poter ottenere un miglioramento della prestazione anaerobica lattacida, al fine di aumentare la tolleranza all’acido lattico, occorre aumentare le nostre capacità di sopportare la fatica fisica.
A tal fine, gli allenamenti in palestra vengono strutturati per gradi, aumentando progressivamente il carico da una sessione all’altra, poiché la concentrazione di acido lattico sopraggiunge quando non introduciamo ossigeno sufficiente.
Sono previste due tecniche di allenamento:
In ogni caso, prima di ogni sessione sportiva è indispensabile un corretto riscaldamento, che non solo previene il danno muscolare e il dolore ad esso connesso, ma permette una migliore funzionalità muscolare.
Nel momento in cui si è realizzata un’eccessiva produzione di acido lattico, ci sono alcuni comportamenti che possono aiutare ad affrontare i disturbi che possono originarsi:
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