Una gita in montagna con i propri bimbi può essere un’ottima idea per trascorrere del tempo in famiglia all’aria aperta, in mezzo alla natura.
Poter correre nel verde, osservare i colori e udire i suoni della montagna può essere divertente e istruttivo per i bambini e rigenerativo per i genitori, per un piacevole momento di pausa.
Tuttavia, è bene considerare che l’altitudine bambini talvolta può avere degli effetti negativi ed essere rischiosa, specialmente se molto piccoli.
All’aumentare della quota, infatti, possono essere determinati dei cambiamenti fisiologici dovuti all’altitudine, in quanto in età così giovane, il corpo non è in grado di adattarsi facilmente agli sbalzi di temperatura e al cambiamento di pressione.
I sintomi non sono facilmente distinguibili e riconducibili all’altitudine, per questo è importante che il genitore monitori lo stato di salute del proprio bambino e prenda alcune semplici precauzioni.
Quando si sale di quota la pressione barometrica si riduce e con essa anche quella dell’ossigeno.
Questo comporta una minore disponibilità di ossigeno e, di conseguenza, una difficoltà di respirazione che può riguardare individui di tutte le fasce di età.
Nei bambini, soprattutto se molto piccoli o neonati, l’organismo è ancora in fase di sviluppo e la capacità polmonare può non essere ancora piena.
Per questa ragione, l’aumento dell’altitudine può comportare un rischio maggiore nei bambini e provocare il cosiddetto “mal di montagna”.
I sintomi di questo malessere non sono sempre facili da distinguere, per questo conoscerli può essere molto utile per i genitori, in modo da prendere delle precauzioni e adottare alcuni rimedi.
L’altitudine può provocare il mal di montagna acuto, soprattutto in età pediatrica ed essere, quindi, un rischio per i bambini e i neonati.
Questa patologia può presentare sintomi più o meno lievi, che colpiscono in maniera generalizzata tutto l’organismo.
Tra questi può manifestarsi una condizione di debolezza, irritabilità, diminuzione dell’appetito, nausea, vomito, disturbi del sonno e difficoltà respiratoria.
Generalmente, questi sintomi possono comparire quando ci si sposta molto velocemente verso un’altitudine più elevata oppure quando si raggiunge una quota superiore ai 2.500 metri.
I fattori scatenanti, appunto, possono essere una rapida salita, quote molto elevate, le rigide temperature e lo sbalzo repentino, a cui possono legarsi fattori di rischio fisiologici e predisposizioni.
Infatti, questo disturbo può comparire con maggiore frequenza nei bambini che hanno sviluppato infezioni respiratorie, ipertensione polmonare, cardiopatie congenite e diverse altre patologie di natura respiratoria e cardiaca.
I sintomi del mal di montagna sono più frequenti nei bambini al di sotto dei 3-4 anni e possono comparire generalmente dalle 3 alle 12 ore dopo lo spostamento in alta quota.
Sono molte le opinioni in merito e ancora sono aperti i dibattiti su quale sia l’età migliore per iniziare a frequentare la montagna senza rischi.
Tuttavia, è sconsigliabile il soggiorno a quote superiori i 1.600 metri nei bambini in età pediatrica.
Per i bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni possono essere raggiunge quote fino ai 2.400-3.000 metri, monitorando sempre, però, il loro stato di salute.
Inoltre, l’altitudine dovrebbe essere ridotta quando il bambino soffre di patologie respiratorie, cardiocircolatorie o se presenta anemia.
Per prevenire i sintomi del mal di montagna nei bambini è necessario procedere per gradi e abituare piano piano il bambino alla variazione di altitudine.
Per fare ciò, è possibile proseguire per step ed evitare di raggiungere quote molto elevate troppo in fretta. Se ci si dirige verso la località montana in auto, si possono fare diverse soste progressive mano a mano che l’altitudine aumenta.
Quando, invece, si desidera fare una escursione a piedi, è importante considerare anche le prestazioni fisiche e l’allenamento del proprio bambino.
In questo caso è consigliabile non eccedere troppo nella distanza da percorrere e fare ripetute soste, assicurandosi che il proprio bimbo abbia un abbigliamento idoneo alle temperature e ai percorsi da seguire, anche piuttosto impegnativi.
Infatti, in inverno e in estate, i bambini sono soggetti ad un maggiore rischio di ipotermia e a colpi di calore causati da un’eccessiva esposizione al sole.
Quando i sintomi presentati sono caratterizzati da spossatezza, mal di testa nausea e vomito, i rimedi più efficaci possono essere farmaci analgesici e anti nausea che consentono di ridurre il malessere del bambino.
In ogni caso, prima di somministrare il farmaco è consigliabile seguire il parere di un medico o, in caso di difficoltà, di un farmacista.
Se il bambino riscontra disturbi a livello respiratorio e una ridotta capacità polmonare, è opportuno rivolgersi ad un centro medico o ospedaliero per evitare l’aggravarsi della situazione.
In generale, quando si sospetta che il sintomo possa essere causato dall’altitudine, è consigliabile abbassare progressivamente la quota.
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