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Salus Blog - dolore alla milza
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Dolore alla milza: può essere pericoloso?

Il dolore alla milza è piuttosto comune ed è legato a cause di origine diversa.

Alcune di queste sono originate da fattori che non richiedono un’eccessiva preoccupazione, come ad esempio un’intensa attività fisica.

In altri casi, invece, i sintomi possono essere legati alla presenza di patologie più gravi che possono rappresentare un pericolo per l’organismo.

Conoscere le cause del dolore alla milza e gli altri sintomi ad esso legati, può essere di aiuto per approfondire l’origine del problema e ricorrere tempestivamente ai rimedi più adeguati.

Il ruolo della milza per l’organismo

La milza è un organo molle e spugnoso, rivestito da tessuto fibroso situato subito sotto la gabbia toracica nella parte sinistra dell’addome.

Dalle dimensioni pari all’incirca a quelle di un pugno, la milza riceve il sangue dall’arteria splenica, che proviene dal cuore. In seguito, attraverso la vena splenica, esso confluisce in una vena più grande che trasporta il sangue al fegato.

Le funzioni della milza sono numerose e fondamentali per la salute di tutto l’organismo.

Una delle principali è quella di combattere le infezioni, attraverso la produzione di globuli bianchi, chiamati linfociti. Questi ultimi hanno il compito di produrre gli anticorpi, cioè speciali proteine che contrastano l’ingresso a sostanze estranee.

Un’ulteriore attività è quella di filtrare il sangue, rimuovendo sostanze e particelle di scarto. La milza, infatti, contiene i fagociti, una particolare tipologia di globuli bianchi, che distrugge batteri, funghi e virus, dannosi per l’organismo.

I fagociti, inoltre, consentono di eliminare i globuli rossi vecchi, per far posto a quelli nuovi e più funzionanti.

Infine, la milza svolge un ruolo di riserva, rilasciando in circolazione globuli bianchi e piastrine.

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Quali sono le cause del dolore alla milza

La milza può subire delle alterazioni che possono provocare sintomi più o meno gravi.

In alcuni casi il dolore alla milza e gli altri sintomi, possono essere collegati a patologie di varia natura. In altri, si tratta di una condizione momentanea, causata da sforzi eccessivi o altri fattori meno rischiosi per la salute.

Patologie che condizionano la milza

Una delle principali patologie che colpisce questo organo è la splenomegalia, ovvero l’ingrossamento abnorme della milza.

La splenomegalia non sempre è associata a sintomi specifici. Tuttavia, quando essi sono presenti, possono essere:

  • dolore nella parte superiore sinistra dell’addome, ovvero in corrispondenza della posizione dell’organo;
  • tensione in corrispondenza dell’area;
  • anemia e affaticamento;
  • sazietà precoce, causata dalla pressione della milza sullo stomaco;
  • comparsa di infezioni con maggiore frequenza;
  • sanguinamenti frequenti.

I modi per diagnosticare questa patologia possono essere la palpazione della zona da parte di un medico, l’ecografia addominale, la TAC o la risonanza magnetica nucleare.

Anche gli esami del sangue possono rilevare l’ingrossamento della milza, in quanto talvolta si associa ad ipersplenismo, cioè un eccesso delle normali funzioni della milza che provoca la diminuzione delle cellule nel sangue.

Altre cause di dolore alla milza possono essere riconducibili a:

  • anemia, condizione per la quale il numero di globuli rossi non è sufficiente a trasportare sufficiente ossigeno ai tessuti e agli organi del corpo;
  • cirrosi epatica, cioè una patologia cronica e progressiva che colpisce il fegato;
  • endocardite infettiva, un’infezione dell’endocardio, ovvero il rivestimento del cuore e, a volte, delle sue valvole;
  • mononucleosi, una malattia infettiva trasmessa attraverso la saliva;
  • Sclerodermia, chiamata anche sclerosi sistematica, malattia sistematica cronica autoimmune, caratterizzata da ispessimento della cute e degli organi interni, alterazione dei vasi e anomalie del sistema immunitario;
  • toxoplasmosi, un’infezione causata dal parassita Toxoplasma gondii, che si trasmette all’uomo tramite gli animali, per il consumo di carne cruda o di vegetali contaminati da feci animali;
  • epatite, A, B e C, cioè un’infiammazione del fegato causata da una necrosi dell’organo.
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Dolore alla milza: le cause non patologiche

Il dolore alla milza, in generale, è piuttosto comune e nella maggior parte dei casi non è legato a patologie più serie.

La sensazione di dolore viene avvertita nella parte superiore sinistra dell’addome, in corrispondenza delle ultime due coste.

Il dolore alla milza viene provocato in seguito a sforzi fisici intensi, come attività sportive, soprattutto con scarso allenamento. Solitamente, dopo pochi minuti di riposo, la sensazione scompare.

La causa principale è relativa all’aumento dell’afflusso di sangue al fegato e alla milza, richiesto dall’attività.

Curare il dolore alla milza

Quando il dolore alla milza è legato a patologie importanti, è necessario ricorrere al parere di uno specialista ed eseguire esami specifici.

Se, invece, il sintomo è sporadico ed è legato ad un’infiammazione dell’organo, senza la presenza di patologie, è possibile attuare alcune accortezze.

L’alimentazione è il primo strumento che consente di migliorare la salute della milza e quella di tutto l’organismo in generale. È bene mangiare in maniera equilibrata, cercando di evitare cibi fritti, grassi di origine animale e alcol. Gli elementi da prediligere dovrebbero essere quelli ricchi di antiossidanti, vitamine e sali minerali, fondamentali per ridurre l’infiammazione della milza.

Praticare attività fisica, senza esagerare con l’intensità, permette di aumentare l’afflusso di sangue e mantenere in allenamento l’organismo.

Evitare lo stress può essere di aiuto. Infatti, una condizione di tensione mentale può avere effetti sulla milza, oltre che sugli organi digestivi e aumentare le tossine da espellere nell’organismo.

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