L’innalzamento della temperatura corporea è in grado di spaventare i genitori, specialmente in presenza della comparsa della febbre senza sintomi. In questo caso si cerca in tutti i modi di stare attenti per poter stilare in tempi brevi la diagnosi corretta.
Quando la fronte del bambino scotta è difficile pensare in modo razionale e non è semplice prendere decisioni, a causa della preoccupazione. Il bambino non è in grado di esprimersi, specialmente se molto piccolo e quindi risulta difficile avere un quadro generico della situazione.
Conoscere e imparare quali sono le principali cause della febbre può essere utile per prendere il controllo della situazione in modo lucido e in serenità.
La temperatura corporea normale di un bambino è quella compresa tra i 36.5 e i 37,5 ° C. Al di sopra dei 37, 5° il bambino presenta la febbre e questo indica che il corpo ha rilevato un’infezione o la presenza di altre malattie. La temperatura aumenta per generare calore che serve a potenziare il sistema immunitario contro gli agenti patogeni esterni come virus e batteri.
I bambini devono ancora sviluppare le difese immunitarie, creare gli anticorpi necessari e quindi è piuttosto frequente che si alzi la temperatura dai 37,5 °C ai 38.5° e per fare questo il corpo deve bruciare grandi quantità di zuccheri perché i processi corporei legati alla risposta immunitaria accelerano e in molti casi causano l’acetone.
I principali motivi della febbre senza sintomi sono:
La febbre non è una malattia, bensì un sintomo che tende a guarire entro 3-4 giorni al massimo. Nella maggior parte dei casi non c’è nulla di cui preoccuparsi. Non sempre è necessario che il pediatra visiti il bambino, si possono attendere anche 72 ore prima di chiamare il medico, anche se questo dipende dagli altri sintomi presenti e dall’età del bambino.
In alcuni casi la febbre senza sintomi arriva improvvisamente, per poi scomparire e ricomparire nuovamente nel giro di poco tempo. Anche se istintivamente sorge l’idea di correre in uno studio medico o al pronto soccorso, potrebbe non essere necessario, soprattutto se il bambino non presenta altri sintomi gravi.
Solo nel caso in cui la febbre non scompare o ritorna in modo intermittente, probabilmente è sintomo di patologie o infezioni più gravi ed è bene rivolgersi al pediatra per fare ulteriori analisi e visite specifiche.
Non sempre la febbre può essere rilevata toccando la fronte del bambino, generalmente è necessario misurare la temperatura con il termometro. Sebbene sul mercato siano presenti numerosi termometri che misurano la temperatura in aree diverse, il più consigliato è il termometro elettronico. Meglio evitare di provare la febbre in modi invasivi perché la pelle del neonato è delicatissima.
Una volta individuata la febbre, la cosa più importante che si può fare è migliorare il comfort del bambino e assicurarsi che riceva abbastanza liquidi, in modo da non disidratarsi.
I sintomi più comuni che accompagnano la febbre possono essere, sudorazione eccessiva, stanchezza, irritabilità, disidratazione, brividi di freddo, mal di testa e dolori muscolari.
Sovente avviene l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche e dei linfonodi e dura più di 3-4 settimane dopo la scomparsa della febbre.
Quando il bimbo presenta la febbre è necessario tenerlo in un ambiente confortevole e bisogna prestare attenzione a tenerlo a riposo, non necessariamente nel letto.
Proporre alimenti leggeri e ricchi di nutrienti senza sforzare troppo il bimbo a mangiare se non se la sente è un ulteriore accorgimento importante.
È importante ricordarsi di non coprire con coperte troppo pesanti il bambino e preferire gli indumenti in cotone per permettere alla pelle di traspirare di più e favorire la dispersione del calore corporeo.
Se il neonato ha meno di sei mesi, è meglio consultare il pediatra.
Nel caso in cui il bimbo fosse spaventato, è bene restargli vicino il più possibile ed assisterlo affettuosamente in modo tale da rassicurarlo.
Dare a un bambino paracetamolo o ibuprofene di solito riduce i dolori causati dalla febbre e abbassa la temperatura. È importante assicurarsi di somministrare la giusta dose. Se il bimbo ha meno di due anni, si deve contattare il pediatra o il farmacista per esser sicuri di non sbagliare. Per i bambini più grandi, seguire la dose raccomandata nel foglietto illustrativo.
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