Quando si fa sport è piuttosto importante tenere sotto controllo la frequenza cardiaca. A seconda delle caratteristiche fisiche personali dello sportivo e dell’intensità con cui si fa sport ci può essere una frequenza cardiaca più o meno elevata.
Avere sotto controllo il battito cardiaco non è solo una prevenzione per la salute, ma aiuta anche ad avere risultati migliori, in quanto permette di valutare se si stia facendo un allenamento adatto o meno.
Ognuno di noi ha consapevolezza che il proprio cuore batte quando il battito si fa più accelerato della norma. In genere, infatti, non ci accorgiamo che il nostro cuore sta pulsando.
Quando invece il battito cardiaco supera certi livelli, sentiamo le pulsazioni in varie parti del corpo e abbiamo una sensazione di affanno.
La frequenza cardiaca, infatti, corrisponde alla velocità con cui il cuore pompa sangue nelle arterie. Il valore che indica tale frequenza può fisiologicamente variare per diversi motivi. Anche a riposo può variare sensibilmente da persona a persona per caratteristiche individuali: ci sono persone con un battito molto lento mentre altre che, già a riposo, hanno un battito più veloce. In ogni caso, secondo l’American Heart Association, una frequenza normale è quella compresa tra 60 e 100 battiti al minuto.
Anche l’età è un fattore molto importante: i neonati e i bambini piccoli hanno mediamente una frequenza più elevata, che tenderà a diminuire con la crescita.
Gli sportivi, invece, hanno una frequenza notevolmente più bassa rispetto a chi non fa sport costantemente: si parla di una frequenza media tra 40 e 60 battiti al minuto. In realtà, una bassa frequenza cardiaca indica un miglior funzionamento del muscolo cardiaco che lavora in modo più efficiente.
Altri fenomeni che possono incidere sulla frequenza cardiaca sono la pratica sportiva, la quantità di ore di sonno, l’ansia e lo stress, l’assunzione di sostanze come caffeine, antidepressivi, droghe, etc.
Negli altri casi, una frequenza cardiaca alterata può essere provocata da patologie.
Pertanto, è una buona idea quella di tenere sotto controllo il battito cardiaco: nel caso in cui si scoprisse una frequenza troppo elevata, sarebbero da valutare le possibili cause.
È risaputo che chi pratica certi tipi di sport, soprattutto quelli aerobici come corsa e bicicletta, tende ad avere una frequenza cardiaca bassa, detta bradicardia. Secondo gli esperti, si tratta di un vantaggio per la salute ma anche durante la prestazione sportiva, in quanto si ha una migliore efficienza cardiaca che con minor sforzo permette una migliore resa sportiva.
Secondo studi recenti, l’allenamento intenso può provocare delle vere e proprie modifiche al muscolo cardiaco in grado di produrre una bradicardia a riposo.
Se durante il periodo di attività può essere utile all’organismo, con l’avanzare dell’età, la bradicardia potrebbe essere pericolosa per salute e sfociare anche in episodi di aritmia. Ci sono casi, infatti, in cui si rende necessario l’inserimento di un impianto di pacemaker.
Al di là di casi estremi, come quelli di ciclisti famosi per avere una frequenza cardiaca di 30 bpm o meno, chi non pratica sport a livelli così intensi può comunque giovarsi dell’attività sportiva per tenere in allenamento anche il cuore.
L’esercizio costante infatti aiuta il cuore affinché impari a pompare una quantità maggiore di sangue a ogni contrazione, in modo che siano necessari meno battiti per pompare la stessa quantità di sangue e abbassare così la frequenza.
Lo sport, inoltre, aiuta a mantenere sotto controllo il peso: un corpo più leggero affatica di meno il cuore.
Tenere sotto controllo la frequenza cardiaca durante lo sport è una buona abitudine per la salute. Se è molto importante per chi soffre di determinate patologie o ha problemi cardiaci, questo vale anche per chi fa sport a livello intenso.
In particolare, quando si praticano certi sport che richiedono un notevole impegno per l’apparato cardiovascolare, come tutti quelli di tipo aerobico, si può valutare di dotarsi di un cardiofrequenzimetro.
Il cardiofrequenzimetro è un dispositivo che si utilizza per rilevare i battiti cardiaci. Si tratta di una rilevazione istantanea che, in genere, avviene tramite un braccialetto da polso o una fascia cardio.
La fascia cardio-toracica deve essere indossata a livello di torace: essa registra gli impulsi elettrici del cuore con un meccanismo simile a quello dell’elettrocardiogramma e invia i dati a un cardiofrequenzimetro collegato via bluetooth. Viene utilizzata soprattutto da runner professionisti per avere tutta una serie di informazioni sullo svolgimento della prestazione sportiva, per esempio lunghezza del passo, oscillazione verticale, etc.
Il cardiofrequenzimetro da polso, invece, funziona attraverso un sensore ottico che rileva la quantità di sangue che passa nelle vene in un determinato tempo e calcola istantaneamente i battiti. Sebbene oggi la tecnologia sia sempre più sofisticata, la rilevazione del sensore ottico può essere condizionata da fattori specifici come presenza di peli, tatuaggi, etc., pertanto va allacciato in modo corretto.
Si tratta di un’ottima soluzione per chi non è un professionista e non è interessato ad altri dati specifici ma desidera comunque tenere monitorata la propria condizione cardiaca.
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