Seguici su:
Parto In Acqua Salus Blog (2)
SALUS BLOG
SALUS BLOG

Il parto in acqua: rischi e benefici

Il parto in acqua, negli ultimi anni, è diventato una scelta molto apprezzata dalle donne di tutto il mondo. Si tratta di una pratica dalle origini antiche e viene considerato un parto estremamente naturale ed empatico. Partorire in acqua significa dare alla luce il proprio bambino in una vasca d’acqua calda, è sempre preferibile farlo in strutture specializzate e sotto sorveglianza di personale esperto in grado di intervenire per qualsiasi esigenza. I sostenitori di questa pratica ritengono che l’ambiente acquatico possa offrire numerosi benefici. Tuttavia, il parto in acqua solleva anche domande e preoccupazioni riguardo alla sua sicurezza ed efficacia. È importante prepararsi adeguatamente al momento del parto, analizzando rischi e benefici di ogni scelta.

La storia del parto in acqua

Il parto in acqua è una pratica dalle origini antiche che nel corso dei secoli è stata utilizzata in diverse culture. Tuttavia, la metodologia di parto in acqua che si segue oggi è stata sviluppata tra gli anni Sessanta e Settanta.

Negli anni Sessanta, il ricercatore russo Igor Charkovsky iniziò a parlare dei benefici del parto in acqua sia per la mamma sia per il neonato.

Successivamente, negli anni Settanta, l’ostetrica francese Michel Odent, decise di utilizzare una vasca d’acqua per alleviare il dolore delle donne in procinto di partorire e notò vantaggi e benefici di questa pratica. Per questo, Odent, iniziò ad incoraggiare il parto in acqua come alternativa a quello tradizionale e sostenne fermamente che il fatto di essere immerse in acqua rilassasse la mamma e facilitasse il parto. Contemporaneamente, anche in Italia, più precisamente a Siena, venne introdotta in ospedale una vasca per il parto naturale in acqua.

Sempre in quel periodo, alcuni ostetrici e medici olandesi, iniziarono ad esplorare l’uso delle piscine per il parto e sperimentarono diverse tecniche e approcci.

Negli anni successivi, il parto in acqua guadagnò sempre più popolarità in tutto il mondo, con l’apertura di centri di nascita specializzati e l’introduzione di vasche da parto in ospedali e strutture sanitarie, sviluppando, inoltre, linee guida e protocolli specifici per garantire la sicurezza e l’igiene durante i parti in acqua.

È fondamentale, tuttavia, valutare caso per caso poiché ci sono situazioni in cui è sconsigliato optare per questa pratica ed è, inoltre, necessario affidarsi a professionisti e scegliere una struttura che garantisca una supervisione adeguata.

Parto In Acqua Salus Blog (2)

Rischi e benefici del parto in acqua

L’uso di acqua durante il travaglio può ridurre notevolmente il dolore nonché:

  • Favorire la produzione e il rilascio di endorfine;
  • Favorire il rilassamento della madre;
  • Ammorbidire i tessuti;
  • Consentire la libertà di movimento;
  • Facilitare lil passaggio del bambino nel canale del parto;
  • Migliorare la circolazione fetale;
  • Mantenere la corretta temperatura corporea del neonato.

Il galleggiamento, infatti, sostiene il peso della mamma e migliora, di conseguenza, la circolazione feto placentare. Inoltre, l’immersione in acqua, favorisce la produzione dell’ormone natriuretrico che aumenta la diuresi e consente di abbassare la pressione arteriosa.

Come precedentemente accennato, non sempre è possibile scegliere il parto in acqua.

Infatti, è impossibile scegliere questa pratica quando si presenta un caso di sanguinamento vaginale, quando la mamma presenta linee febbrili o quando ci si trova di fronte a una gravidanza pre-termine.

Inoltre, l’opzione del parto in acqua, è da considerare solo quando viene garantita un’assistenza da parte di personale formato.

Ogni parto è diverso e le situazioni devono essere sempre valutate attentamente da esperti che consigliano l’opzione migliore. Per esempio, nei casi di posizione podalica, di gravidanza gemellare o di particolari condizioni di salute della madre.

Parto In Acqua Salus Blog (2)

Rischi e benefici del parto in acqua

Prima del parto si procede con il creare l’ambiente adatto alla partoriente. La temperatura dell’acqua è consigliabile che sia tra i 36°-37° e deve essere monitorata. Allo stesso tempo, anche la temperatura dell’ambiente circostante è importante e dovrebbe essere tra i 22° e i 24°.

La vasca, che può avere diverse dimensioni, deve essere riempita almeno con 60 cm di acqua per favorire l’immersione e garantire il galleggiamento della madre.

L’ambiente, inoltre, deve essere accogliente e rilassante motivo per cui dovrebbe esserci un numero limitato di persone.

Il personale addetto, inoltre, garantisce la sicurezza della mamma e del bambino con la dovuta strumentazione e un monitor per rilevare il battito cardiaco del neonato in acqua.

Durante il parto in acqua viene assecondata e agevolata la naturale risalita verso la superficie del neonato che, dopo essere venuto alla luce, viene posto in grembo alla madre. Successivamente, il personale visita la madre per tutti gli accertamenti.

Non sempre il parto in acqua è facilmente gestibile, motivo per cui può essere necessario per la gestante uscire dall’acqua e affidarsi al personale sanitario per procedere con un’altra soluzione.

Il parto è un’esperienza naturale e meravigliosa che può, allo stesso tempo, riservare inconvenienti e sorprese. Infatti, per vivere al meglio questo momento, è necessario valutare ogni opzione evitando rischi e complicazioni.

Condividi questo post