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Salus blog - esami in gravidanza
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Pianificare il parto: gli esami in gravidanza

Gli esami in gravidanza sono fondamentali per assicurarsi che la gravidanza proceda al meglio e che il bimbo sia sano. Inoltre, è  un’occasione importante per fare domande al medico sulla gravidanza e sulla nascita del bambino, in modo da pianificare al meglio le varie operazioni  senza rimanere impreparati.

Difatti pianificare il parto è un ottimo sistema per attenuare le preoccupazioni o le paure. La donna durante la gravidanza impara a conoscere il proprio corpo, che si trasforma di giorno in giorno e a convivere con i cambiamenti che si propongono di  settimana in settimana.

Anche se non si conosce la data precisa della nascita è consigliabile stilare un piano di parto in modo tale da tenere sotto controllo la propria gravidanza ed affrontare gli eventuali imprevisti al meglio.

La prima cosa che si deve fare non appena si scopre di essere incinta è farsi prescrivere dal ginecologo l’esame del sangue specifico BetaHCG per tenere sotto controllo gli ormoni che sono in circolo e vengono prodotti dal nostro corpo durante la gravidanza.

La prima visita ginecologica in gravidanza

Generalmente la prima visita ginecologica dev’essere fatta tra la settima e la decima settimana di gestazione. Questa visita è una delle più lunghe perché il ginecologo si informa anche della storia medica passata e anche di quella della famiglia della gestante.

Dopo l’anamnesi di entrambi i genitori e della storia clinica famigliare, per valutare al meglio lo stato di salute generico si viene sottoposti ad un controllo completo che può comprendere:

  • analisi delle urine;
  • analisi del sangue;
  • misurazione dell’altezza, del peso, della pressione sanguigna, la respirazione e il polso
  • esame del seno;
  • ecografia transvaginale;
  • esame pelvico;
  • un PAP test;
  • i test per infezioni a trasmissione sessuale (clamidia, HIV, Gonorrea, Sifilide, toxoplasmosi);
  • screening per diabete, anemia, epatite B, Rosolia.

Il medico curante, oltre agli esami gravidanza, può informare sullo stile di vita e sulla dieta corretta da mantenere durante la gravidanza. Può consigliare le vitamine da assumere, come l’acido folico. In ogni caso è fondamentale informare il ginecologo di ogni medicinale, integratore o farmaco prima di iniziarne l’assunzione.

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Esami da fare in gravidanza: quali sono

Le successive visite di assistenza prenatale, i medici e le infermiere si accertano che la gravidanza si stia svolgendo in modo ottimale e che il feto sia in perfetta salute. Durante queste visite si effettueranno analisi delle urine, della pressione sanguigna, il battito cardiaco, si controlla il gonfiore, la crescita e posizione del feto nella pancia. Questi controlli prenatali cono un ottimo momento per confrontarsi e parlare di eventuali dubbi o domande che sono emersi dalle ultime visite.

  • Alcuni esami come bitest e traslucenza nucale esami per le malattie genetiche vengono prescritti dal proprio ginecologo per escludere l’anomalia cromosomica della Sindrome di Down o altre malattie genetiche. Generalmente questi esami vanno fatti dopo l’undicesima settimana. In alcuni casi si viene sottoposti anche all’amniocentesi e alla villocentesi.
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  • Nel secondo trimestre bisogna effettuare l’ecografia morfologica per assicurarsi la corretta formazione del feto, del cuore e alcuni organi interni in alcuni casi con esami dettagliati e mirati. Questa ecografia è uno degli esami prenatali più importanti perché permette di individuare eventuali malformazioni del feto.
  • Verso la ventisettesima settimana, viene prescritto l’esame della curva glicemica per escludere il diabete gestionale.
  • L’ecografia accrescitiva si effettua intorno alla trentaduesima settimana: in questo esame si assicura il benessere generale del feto e la presentazione podalica o cefalica del bambino. Questa ecografia è molto importante anche per valutare se il liquido amniotico è sufficiente.
  • Sempre in questo periodo si effettua il tampone vagino-rettale per escludere infezioni da streptococco beta-emolitico di gruppo B. Questo è uno dei batteri che generalmente non causa problemi, ma questo batterio può essere un pericolo se viene trasmesso al neonato durante il parto.
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L’importanza del corso preparto

È consigliabile iscriversi a un corso preparto verso la fine del secondo trimestre per affrontare l’ultimo periodo di gravidanza e il parto in serenità. Può aiutare molto, laddove è consentito, anche includere il partner in questo corso che aiuta ad essere genitori preparando un piano di nascita.

Il corso preparto è fondamentale per la salute mentale prima e dopo la gravidanza. Vengono trattati argomenti come le posizioni da tenere durante il parto, l’allattamento al seno e consigli su come prendersi cura del neonato.

Questo corso prepara al meglio al parto tramite tecniche di rilassamento e respirazione per gestire al meglio i dolori dovuti all’arrivo alle contrazioni più intense, le doglie, che sono la fase più dolorosa e difficile da sopportare di tutta la gravidanza.

L’ostetrica può consigliare al meglio e dare informazioni dettagliate legate alle difficoltà specifiche del travaglio. Infine, non saltare mai le visite del ginecologo ed essere assistita da chi ha molta esperienza è il modo migliore per affrontare consapevolmente e in tutta sicurezza la gravidanza.

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