La presbiopia, diversamente dai comuni difetti di refrazione come miopia, ipermetropia e astigmatismo, si manifesta come una riduzione progressiva della capacità accomodativa dell’occhio. Questo fenomeno non è attribuibile a un errore nella rifrazione della luce nell’occhio, ma piuttosto alla diminuzione della flessibilità del cristallino. Normalmente, il cristallino dell’occhio si adatta cambiando forma per permettere la messa a fuoco di oggetti situati a diverse distanze. Tuttavia, con l’avanzare dell’età, il nucleo centrale del cristallino perde idratazione e diventa più rigido, incrementando il suo indice di rifrazione. Questo processo porta a un allontanamento del cosiddetto “punto prossimo”, ovvero la distanza minima a cui l’occhio può mettere a fuoco chiaramente un oggetto. In pratica, la presbiopia è una conseguenza naturale dell’invecchiamento dell’occhio, che incide sulla capacità di focalizzare gli oggetti vicini.
Malattie come diabete, sclerosi multipla, patologie cardiovascolari o l’uso di certi farmaci (ad esempio diuretici, antistaminici, antidepressivi) possono accelerare l’insorgenza della presbiopia. Altre cause possono includere traumi oculari, la compensazione prolungata per altri difetti visivi, il fumo e l’esposizione prolungata alle radiazioni.
I sintomi della presbiopia sono facilmente riconoscibili: difficoltà nella lettura di testi vicini, necessità di allontanare materiali di lettura per vederli più chiaramente, affaticamento visivo durante attività che richiedono una visione da vicino. Interessante notare che nei miopi, la presbiopia può inizialmente sembrare migliorare la visione a distanza, ma ciò è solo un effetto temporaneo.
Pertanto, la presbiopia è una normale parte dell’invecchiamento dell’occhio, e la sua gestione richiede una comprensione sia delle sue cause che dei suoi sintomi per un trattamento efficace e tempestivo.
Il termine presbiopia deriva dal greco “presbus” (vecchio) e “opia” (vista), e da qui si capisce subito come sia un disturbo visivo intrinsecamente collegato all’invecchiamento, che inizia a manifestarsi tipicamente dopo i 40-45 anni. A differenza dei difetti refrattivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo, che sono legati a anomalie nella struttura dell’occhio, la presbiopia è causata, come dicevamo, dalla perdita di elasticità del cristallino. Questa lente interna dell’occhio, essenziale per la messa a fuoco, si modifica nel corso degli anni.
Man mano che invecchiamo, il nucleo centrale del cristallino perde idratazione, diventa più rigido e non riesce più a cambiare forma efficacemente per mettere a fuoco oggetti a diverse distanze. Di conseguenza, il cristallino perde la sua capacità di “accomodamento”, ovvero la sua funzione di focalizzare chiaramente gli oggetti sia vicini che lontani. La presbiopia, quindi, rende particolarmente arduo vedere chiaramente da vicino.
È importante notare che la presbiopia richiede solitamente correzioni ottiche diverse per la visione da vicino e da lontano. Persino i miopi lievi, che di norma leggono senza occhiali, possono sperimentare presbiopia, trovando necessario l’uso di occhiali per la visione a distanza e la rimozione degli stessi per osservare da vicino oggetti o testi posizionati a breve distanza.
La presbiopia rappresenta dunque una tappa naturale dell’invecchiamento, e spesso spinge molte persone a sottoporsi alla loro prima visita oculistica. Questo disturbo richiede una diagnosi accurata da parte di uno specialista.
Durante la visita oculistica, l’oculista valuterà non solo il necessario grado di correzione attraverso gli occhiali, che in molti casi richiede semplici lenti da lettura, ma anche la salute generale dell’occhio. La visita include specifici test visivi per determinare la capacità visiva con la correzione diottrica più appropriata, oltre a controlli sulla pressione oculare e un esame del fondo oculare. Questi ultimi sono particolarmente raccomandati per coloro che hanno una storia familiare di malattie oculari come il glaucoma o le maculopatie.
Per misurare l’acutezza visiva e quindi confermare la diagnosi di presbiopia, viene comunemente utilizzata la tavola ottotipica. Questo strumento è composto da righe di lettere di dimensioni decrescenti. Durante il test, il paziente osserva la tavola da una distanza prestabilita, coprendo alternativamente ciascun occhio, mentre lo specialista verifica la capacità di leggere correttamente le lettere. Questa misurazione della presbiopia consente di individuare il grado esatto di difficoltà nella visione da vicino e di prescrivere la correzione visiva più adatta.
Per affrontare la presbiopia, esistono diverse opzioni di correzione visiva.
La scelta più comune e meno invasiva è rappresentata dagli occhiali per la presbiopia. Questi possono essere dotati di lenti monofocali, ideali per la lettura e per focalizzare gli oggetti vicini, senza influenzare la visione a distanza. Le lenti bifocali, invece, combinano due diverse potenze diottriche in un’unica lente: una parte inferiore per la visione ravvicinata e una superiore per la visione a distanza. Le lenti progressive, o multifocali, sono una versione evoluta delle bifocali e offrono una transizione graduale e fluida tra diverse distanze, eliminando la linea visibile delle bifocali.
Un’altra opzione sono le lenti a contatto per la presbiopia, disponibili anch’esse in versioni bifocali o multifocali: offrono una valida soluzione alternativa a chi non desidera portare gli occhiali.
Per chi cerca invece una soluzione a lungo termine, l’intervento laser è l’opzione ideale. La chirurgia refrattiva moderna permette di modellare la cornea per correggere la presbiopia, utilizzando tecnologie laser all’avanguardia. In alcuni casi, soprattutto in presenza di cataratta, è possibile optare per l’impianto di lenti intraoculari multifocali, che sostituiscono il cristallino per ripristinare una visione chiara a tutte le distanze. Questi trattamenti personalizzati, basati sulle specifiche esigenze visive di ciascun paziente, offrono risultati ottimali e un recupero rapido, consentendo ai pazienti di riprendere le proprie attività quotidiane quasi immediatamente dopo l’intervento. Su questo sito trovi tutte le informazioni su come correggere la presbiopia con gli interventi laser di ultima generazione.
La presbiopia, essendo un ineludibile segno di invecchiamento del sistema visivo, non si può prevenire nel senso stretto del termine. Tuttavia, è possibile adottare misure per gestirne gli effetti.
Per quanto riguarda la prevenzione e la salvaguardia della salute oculare, è fondamentale sottoporsi a controlli regolari della vista. Questo diventa ancora più importante dopo i 40 anni, età in cui la presbiopia di solito inizia a manifestarsi. È consigliabile un monitoraggio più frequente per chi presenta fattori di rischio come patologie oculari ereditarie o sintomi associati a disturbi visivi.
Tra i sintomi da tenere sotto osservazione ci sono:
Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta dai pazienti con patologie croniche come l’ipertensione o il diabete, poiché queste condizioni possono influenzare e ripercuotersi sulla salute degli occhi.
I consigli per la prevenzione della presbiopia includono anche:
Seguendo queste linee guida, è possibile prendersi cura della propria salute visiva e gestire meglio i sintomi della presbiopia.
La presbiopia è un normale cambiamento della visione che accomuna tutti con l’avanzare dell’età. Ci sono molte soluzioni disponibili per gestirla efficacemente, dalle lenti correttive agli interventi chirurgici. È importante non trascurare i segnali che il nostro corpo ci invia e rivolgersi a uno specialista per un controllo regolare della vista, soprattutto dopo aver superato i quaranta anni.
Ricordiamo che la presbiopia è un segno naturale dell’invecchiamento e non una malattia; con la giusta assistenza e le adeguate correzioni, si può continuare a godere di una buona qualità della visione a tutte le età. La chiave sta nel mantenere una costante attenzione alla salute dei propri occhi e nel non esitare a cercare consiglio medico quando necessario.
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