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Cura dei capelli: scegliere prodotti vegan per salute e ambiente

Non solo i cosmetici classici, come prodotti per il corpo e il make-up, sono sempre più green, ma anche quelli per la cura dei capelli.

E non si tratta solo di prodotti biologici, a chilometro zero o cruelty free, ma si tratta più propriamente di shampoo vegan e di tutto ciò che attiene alla hair cair routine.

Shampoo, balsamo e crema ristrutturante sono prodotti che oggi fanno parte della normale daily routine di ciascuno di noi e, anche per questo, richiedono una scelta mirata e consapevole, attenta, sì, alla salute, ma anche all’ambiente e alla sostenibilità.

Non basta, infatti, evitare di utilizzare petrolati e siliconi che, per quanto ammessi dalla legge, possono essere particolarmente dannosi per la salute, ma è ormai importante anche la salvaguardia dell’ambiente e della natura.

Come scegliere uno shampoo vegan

Scegliere lo shampoo vegano adatto alle proprie esigenze prevede che si tengano in considerazione alcuni aspetti importanti.

Leggere l’INCI sulle etichette

L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è la nomenclatura sulla base della quale devono per legge essere indicati gli ingredienti presenti nei cosmetici. Grazie ad esse si può capire l’origine degli ingredienti presenti in un cosmetico. Il fatto che un prodotto sia vegano, non implica che non abbia petrolati e siliconi così come il fatto che sia biologico naturale non implica che sia vegano. Solo grazie alla lettura attenta degli ingredienti si può capire quale sia la composizione esatta dello shampoo.

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Conoscere quali sono gli ingredienti di origine animale

Una volta letta l’INCI, sarà anche necessario capire quali siano gli ingredienti di origine animale. Non sempre, infatti, gli shampoo animal free hanno certificazioni che facciano capire immediatamente se un prodotto è vegan o meno: spesso ottenerle, infatti, comporta un procedimento lungo e costoso. Tra gli ingredienti di origine animale ci sono la gommalacca, che è una secrezione prodotta da un insetto, la lanolina, le pelli di animali, il collagene, la cocciniglia, cera d’api, miele, ambra grigia, bava di lumaca, elastina, guanina, latte e yogurt. Se si desidera uno shampoo vegano, allora bisogna leggere attentamente che non siano presenti anche tutte queste sostanze.

Valutare la serietà dell’azienda

In Europa, da alcuni anni è vietata la commercializzazione di prodotti di cosmesi, quindi anche shampoo, testati su animali. Tuttavia, ciò non avviene in tutti gli stati del mondo, anzi, gran parte dei paesi al di fuori dell’Unione Europea non segue gli stessi principi della normativa UE. Addirittura, in alcuni paesi come la Cina, i prodotti di cosmesi devono essere testati su animali, mentre negli Stati Uniti non è obbligatorio ma nemmeno vietato. Ciò implica che le ditte che lavorano in ambito internazionale talvolta seguano indicazioni diverse a seconda del paese in cui i loro prodotti verranno venduti.

Le aziende più serie si stanno orientando sempre più verso la scelta dei luoghi in cui vendere i loro prodotti escludendo quelli in cui non possono perpetrare il loro obiettivo etico. Tuttavia, non vale per tutte le aziende. Di conseguenza, se si vuole fare un acquisto veramente etico e rispettoso degli animali non si può prescindere dalla serietà del produttore stesso.

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Shampoo vegan: funzionano come quelli tradizionali?

In linea con un ideale di sostenibilità e rispetto della natura, spesso i prodotti hair cure vegan sono anche naturali.

Ciò significa che non contengono prodotti dannosi per la pelle e per l’ambiente, come i petrolati e i siliconi.

Sebbene non siano vietati per legge, negli shampoo tradizionali spesso ci sono tensioattivi chimici, ovvero sostanze derivate dal petrolio, che contribuiscono alla detersione profonda e alla formazione della schiuma.

I tensioattivi chimici, ampiamente usati in cosmesi proprio per queste caratteristiche e per il fatto di essere piuttosto economici per il produttore, sono però particolarmente aggressivi e, usati di frequente, possono provocare allergie e irritazioni. Inoltre, non sono biodegradabili e, sia in fase di produzione sia dopo l’uso, lasciano residui che costituiscono una fonte di inquinamento ambientale.

Molti shampoo vegani, dunque, non li utilizzano o li sostituiscono con tensioattivi di origine vegetale.

Pertanto, quando si passa dall’uso di shampoo tradizionale a quello di shampoo vegani naturali, si possono riscontrare delle differenze nella resa del prodotto:

  • Gli shampoo naturali fanno meno schiuma: sebbene possa sembrare un limite, in realtà il loro potere lavante non è inferiore. Lo stile di vita attuale ci porta a lavare i capelli molto frequentemente pertanto difficilmente i capelli sono davvero sporchi. Lavarli troppo di frequente e con shampoo aggressivi è controproducente.

  • I detergenti chimici spesso sono aggressivi e rovinano la struttura del capello rendendolo più scialbo e opaco: si innesta un processo in base al quale più ci si lava i capelli con prodotti che contengono sostanze chimiche e più il capello si impoverisce e sembra sporco.

  • Inizialmente si può notare una differenza notevole dopo che ci si è lavati i capelli, in quanto gli shampoo tradizionali contengono siliconi che rivestono il capello e lo rendono più malleabile. Sebbene all’inizio possa sembrare un limite e i capelli possano risultare più difficili da pettinare, dopo alcuni lavaggi la situazione si ristabilizza. Chi ha i capelli crespi e difficili da districare può usare oli o maschere naturali che nutrono il capello e lo rendono più morbido e lucente.

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