Fare sport in montagna è senza dubbio una buona idea. Fuori dal traffico, dal caos e dallo smog, l’organismo trae notevoli benefici dalla natura e dall’aria pura.
Molte persone però si chiedono se per chi soffre di alcune patologie, come l’ipertensione, l’altitudine possa essere pericolosa e mettere a rischio la salute.
In realtà lo sport in montagna di per sé non è pericoloso, anche se è vero che chi è iperteso dovrebbe avere alcune accortezze, per evitare spiacevoli inconvenienti.
La preoccupazione di molti, che temono che a una certa altitudine vi possano essere effetti negativi sulla pressione arteriosa, non è del tutto campata in aria, in quanto pressione arteriosa e altitudine sono legate.
Quando si sale oltre a una certa quota, infatti, si verificano condizioni che possono influire sulla pressione.
Se si è in buona salute, non vi è alcun rischio: anzi, ad alta quota si registra un progressivo abbassamento della pressione atmosferica e una riduzione della quantità di ossigeno nell’aria. L’organismo si adatta a queste condizioni e viene stimolata una maggiore produzione di globuli rossi: perché il sangue e tutti i tessuti vengano ossigenati a sufficienza, è necessario che il muscolo cardiaco pompi con maggiore forza. Ciò implica anche una maggiore frequenza del respiro.
Un corpo sano, dunque, reagisce positivamente allo stimolo e genera una sensazione di maggiore benessere: in montagna ci si sente più attivi e più in forma.
Tuttavia, chi ha patologie legate alla pressione arteriosa potrebbe subire degli svantaggi:
Oltre i 2500-3000 metri, l’aria è piuttosto rarefatta e poco ossigenata: il naturale innalzamento della pressione arteriosa, proprio in compensazione di questi fenomeni, potrebbe creare disturbi a chi già è iperteso.
Sopra una certa quota, le temperature tendono a diminuire progressivamente, soprattutto nelle ore del mattino e della sera. Nella stagione estiva l’escursione termica nelle diverse ore della giornata può essere molto importante. Quando il corpo si trova a combattere il freddo eccessivo, si ha un innalzamento della pressione arteriosa: anche in questo caso, se un fisico sano e in forma non subisce alcun danno, mentre chi soffre di ipertensione potrebbe, invece, essere a rischio.
Un altro effetto dell’altitudine è il mal di montagna: si tratta di un malessere generalizzato che può colpire i soggetti più sensibili quando salgono a quote superiori ai 2000 metri.
In genere, è più facile che ne soffrano gli anziani e i bambini: possono generarsi disturbi generalizzati come mal di testa e nausea, ma anche insonnia, irrequietezza, inappetenza.
Di solito questo disturbo, provocato proprio dalle diverse condizioni atmosferiche sopra una certa altitudine, compare nelle prime ore dall’arrivo in quota e svanisce man mano che il corpo si adatta alla nuova situazione. Il malessere è proprio dovuto a questa fase di adattamento e, in soggetti sani, di solito non provoca conseguenze che possano mettere a rischio la salute.
L’Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle Malattie Cardiovascolari ha predisposto un decalogo affinché anche chi soffre di ipertensione possa trascorrere le proprie vacanze in montagna in sicurezza e godendosi appieno la natura.
Si tratta di alcuni consigli di buonsenso che sono validi anche per chi non ha particolari problemi di salute e possono rendere la vacanza sportiva in montagna più gradevole.
Non superare un’altitudine di 2500-3000 metri: oltre tale quota, infatti, l’aria è più rarefatta e può dare maggiori disturbi come il mal di montagna e alzare i valori pressori.
Scegliere l’abbigliamento adeguato: questa è senza dubbio un consiglio valido universalmente, anche per chi è esperto e in buone condizioni di salute. Le temperature possono variare molto rapidamente ed è sempre opportuno essere pronti a qualsiasi evenienza per non rischiare di patire il freddo o di bagnarsi.
Valutare l’intensità sportiva in relazione alle condizioni di salute e all’altitudine: una attività molto intensa fa innalzare la pressione. Se viene svolta in quota, l’innalzamento è ancora più consistente e può provocare disturbi, in particolare a chi soffre di ipertensione.
Scegliere una alimentazione adeguata e non troppo grassa: spesso in montagna si è tentati dai cibi tipici, ricchi di grassi, come burro o formaggi, e dagli alcolici. Chi soffre di ipertensione dovrebbe mantenere una alimentazione leggera e con il giusto apporto calorico in proporzione all’attività che si intende svolgerla.
Combattere il mal di montagna con spuntini leggeri: chi soffre di mal di montagna potrebbe faticare a mangiare e rischiare di non avere sufficiente apporto calorico. Meglio, in questi casi, scegliere pasti frequenti e non troppo grassi.
Bere a sufficienza: anche quando non fa caldo, il corpo richiede la corretta idratazione, soprattutto se si fa sport. L’ideale è portarsi con sé una borraccia di acqua fresca e bere senza attendere di sentire la sete.
Non dimenticare i farmaci: se si soffre di ipertensione o di altre patologie è importante avere a portata di mano i farmaci prescritti dal medico. Va inoltre tenuto conto che oltre una certa quota possono perdere di efficacia.
Tenere sotto controllo la pressione arteriosa: oggi sono disponibili misuratori della pressione arteriosa particolarmente precisi che possono essere portati con sé e usati in qualsiasi situazione per garantire le registrazioni quotidiane ed eventualmente inviarle al medico di fiducia.
Portare con sé documenti e informazioni relative alla propria patologia e alle medicine che si assumono abitualmente o ad eventuali allergie.
Tenere sempre a portata di mano un kit di sopravvivenza: si tratta di una buona idea anche per chi non soffre di patologie particolari. Può essere inserito un kit di primo soccorso, i farmaci che si assumono abitualmente e quelli da assumere in caso di emergenza, bende e termometro. Chi soffre di pressione alta può includere un misuratore della pressione. Inoltre, è consigliato avere un coltellino multiuso, bussola, torcia, crema protettiva, un piccolo asciugamano.
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