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Calcolo periodo fertile: come farlo da sé

Ogni donna, quando è alla ricerca di una gravidanza, può aumentare le probabilità di riuscirci facendo il calcolo del periodo fertile.

Già, perché, come è noto, non tutti i periodi del ciclo mestruale sono fecondi e non sempre è facile distinguerli dagli altri. I giorni fertili, infatti, sono quelli in cui l’apparato riproduttivo femminile produce un ovocita che può essere fecondato.

Se le mestruazioni si possono riconoscere facilmente a causa delle perdite ematiche, invece l’ovulazione non dà sintomi altrettanto evidenti, quindi può essere più difficile da individuare.

Che cosa si intende con periodo fertile

A differenza dell’uomo che è in grado di riprodursi in qualsiasi periodo del mese, la donna ha un ciclo mestruale che scandisce i tempi della fertilità.

Mentre l’uomo produce un numero molto elevato di spermatozoi, l’apparato riproduttore femminile produce un solo ovocita ogni mese, che viene rilasciato dall’ovaio.

Il ciclo mestruale, di solito, ha una durata di 28 giorni ed è suddiviso in tre fasi:

  • La fase preovulatoria: inizia il primo giorno del ciclo mestruale ed è un periodo in cui vengono prodotti da una ghiandola situata nel cervello gli ormoni necessari, come l’ormone luteinizzante, per far sviluppare gli ovociti. I follicoli presenti nell’ovaio stimolano l’attività riproduttiva tramite la produzione di estrogeni. Questa fase ha una durata media di 14 giorni.
  • Fase ovulatoria: è il momento in cui viene rilasciato l’ovulo dal follicolo ed è pronto a incontrare lo spermatozoo per essere fecondato. Il follicolo si trasforma in corpo luteo che, se non avverrà la fecondazione, si disgregherà e verrò espulso tramite il flusso mestruale. Questa fase dura un solo giorno.
  • Fase post-ovulatoria o luteinica: la cellula uovo inizia il suo viaggio verso l’utero, pronto a incontrare lo spermatozoo e a dare vita alla fecondazione. Il corpo luteo produce progesterone per favorire un eventuale annidamento dell’ovulo fecondato. Se la fecondazione non avviene, si ha uno sfaldamento del rivestimento dell’utero con l’inizio delle mestruazioni. Questa fase dura 14 giorni e dà inizio al nuovo ciclo mestruale.

Calcola il tuo periodo fertile

Il tuo periodo fertile

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Quanto dura il periodo fertile

Sebbene l’ovulazione abbia una durata di circa un giorno, in realtà i giorni fertili sono di più. Il motivo per cui avviene questo è dipendente dal fatto che gli spermatozoi possono sopravvivere anche 3 o 4 giorni all’interno del corpo femminile.

I giorni più fertili sono dunque quelli che precedono l’ovulazione, ma anche il giorno successivo. Se il rapporto avviene prima dell’ovulazione, gli spermatozoi possono rimanere nel canale vaginale per un tempo sufficiente per incontrare l’ovulo che nel frattempo è giunto a maturazione. Allo stesso modo, se il rapporto avviene il giorno successivo rispetto a quello dell’ovulazione, l’ovulo può ancora essere vitale e potrebbe essere fecondato.

Inoltre, sono molti i rimedi che permettono di stimolare ovulazione in modo naturale.

Calcolo giorni fertili: come si fa

Calcolare il periodo fertile, di per sé, non è difficile. È sufficiente una banale operazione matematica. Tuttavia, esistono delle incognite che il calcolo periodo fertile non è in grado di superare.

In linea generale si può dire che il periodo fertile inizia circa 14 prima delle mestruazioni successive. Ovviamente, però, non si può prevedere quando avverranno, anche perché non tutte le donne hanno un ciclo regolare e in alcuni mesi differenze di 4-5 giorni, fino a una settimana, sono considerate fisiologiche. Di conseguenza anche i giorni dell’ovulazione possono variare.

Quindi, prima ancora di fare il calcolo, è consigliabile tenere un calendario fertilità. È sufficiente registrare ogni mese la data della mestruazione e calcolare la durata media del ciclo mestruale.

Se, per esempio, si nota che il ciclo mestruale mediamente dura 28 giorni, allora l’ovulazione probabilmente avverrà 14 dopo l’ultima mestruazione. Se, invece, dura 35 giorni, l’ovulazione potrebbe avvenire 21 giorni dopo.

Oltre al calcolo giorni fertili vero e proprio, si possono aggiungere degli altri metodi, come l’osservazione del muco cervicale e della temperatura basale.

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I sintomi dell’ovulazione

Sebbene i sintomi dell’ovulazione non siano così evidenti come quelli del ciclo mestruale, esistono ugualmente e, con un po’ di attenzione, si possono imparare a riconoscere.

Se un sintomo da solo potrebbe non essere indicativo, unendolo al calcolo del periodo fertile e ad altri possibili sintomi, potrebbe avere un altro tipo di valore.

  • Durante l’ovulazione il muco cervicale cambia di consistenza e diventa più abbondante. Infatti, diventa più fluido e filamentoso: per così dire, simile al bianco d’uovo. Questo avviene per permettere agli spermatozoi di sopravvivere più a lungo nel canale vaginale e di spostarsi più rapidamente verso l’ovulo.
  • La temperatura basale ha un lieve aumento, di circa un mezzo grado, a causa del cambiamento ormonale. Tenendo monitorata la temperatura al risveglio, si può notare il lieve rialzo termico. È vero, però, che essendo un rialzo molto leggero può essere condizionato ad altri fattori.
  • Alcune donne nel periodo fertile avvertono dei sintomi simili a quelli che si presentano durante la gravidanza, come nausea, crampi addominali, spossatezza. In alcuni casi, si può avvertire anche una specie di pizzicore all’ovaio, che testimonia l’ovulazione in corso.

Quando questi sintomi si presentano singolarmente o tutti assieme in quei giorni che si è calcolato come quelli dell’ovulazione, è probabile che l’ovulazione sia effettivamente in corso. 

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