Ogni donna, quando è alla ricerca di una gravidanza, può aumentare le probabilità di riuscirci facendo il calcolo del periodo fertile.
Già, perché, come è noto, non tutti i periodi del ciclo mestruale sono fecondi e non sempre è facile distinguerli dagli altri. I giorni fertili, infatti, sono quelli in cui l’apparato riproduttivo femminile produce un ovocita che può essere fecondato.
Se le mestruazioni si possono riconoscere facilmente a causa delle perdite ematiche, invece l’ovulazione non dà sintomi altrettanto evidenti, quindi può essere più difficile da individuare.
A differenza dell’uomo che è in grado di riprodursi in qualsiasi periodo del mese, la donna ha un ciclo mestruale che scandisce i tempi della fertilità.
Mentre l’uomo produce un numero molto elevato di spermatozoi, l’apparato riproduttore femminile produce un solo ovocita ogni mese, che viene rilasciato dall’ovaio.
Il ciclo mestruale, di solito, ha una durata di 28 giorni ed è suddiviso in tre fasi:
Il tuo periodo fertile
Sebbene l’ovulazione abbia una durata di circa un giorno, in realtà i giorni fertili sono di più. Il motivo per cui avviene questo è dipendente dal fatto che gli spermatozoi possono sopravvivere anche 3 o 4 giorni all’interno del corpo femminile.
I giorni più fertili sono dunque quelli che precedono l’ovulazione, ma anche il giorno successivo. Se il rapporto avviene prima dell’ovulazione, gli spermatozoi possono rimanere nel canale vaginale per un tempo sufficiente per incontrare l’ovulo che nel frattempo è giunto a maturazione. Allo stesso modo, se il rapporto avviene il giorno successivo rispetto a quello dell’ovulazione, l’ovulo può ancora essere vitale e potrebbe essere fecondato.
Inoltre, sono molti i rimedi che permettono di stimolare ovulazione in modo naturale.
Calcolare il periodo fertile, di per sé, non è difficile. È sufficiente una banale operazione matematica. Tuttavia, esistono delle incognite che il calcolo periodo fertile non è in grado di superare.
In linea generale si può dire che il periodo fertile inizia circa 14 prima delle mestruazioni successive. Ovviamente, però, non si può prevedere quando avverranno, anche perché non tutte le donne hanno un ciclo regolare e in alcuni mesi differenze di 4-5 giorni, fino a una settimana, sono considerate fisiologiche. Di conseguenza anche i giorni dell’ovulazione possono variare.
Quindi, prima ancora di fare il calcolo, è consigliabile tenere un calendario fertilità. È sufficiente registrare ogni mese la data della mestruazione e calcolare la durata media del ciclo mestruale.
Se, per esempio, si nota che il ciclo mestruale mediamente dura 28 giorni, allora l’ovulazione probabilmente avverrà 14 dopo l’ultima mestruazione. Se, invece, dura 35 giorni, l’ovulazione potrebbe avvenire 21 giorni dopo.
Oltre al calcolo giorni fertili vero e proprio, si possono aggiungere degli altri metodi, come l’osservazione del muco cervicale e della temperatura basale.
Sebbene i sintomi dell’ovulazione non siano così evidenti come quelli del ciclo mestruale, esistono ugualmente e, con un po’ di attenzione, si possono imparare a riconoscere.
Se un sintomo da solo potrebbe non essere indicativo, unendolo al calcolo del periodo fertile e ad altri possibili sintomi, potrebbe avere un altro tipo di valore.
Quando questi sintomi si presentano singolarmente o tutti assieme in quei giorni che si è calcolato come quelli dell’ovulazione, è probabile che l’ovulazione sia effettivamente in corso.
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