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Calo di pressione: sintomi e rimedi

Il calo di pressione è un disturbo che interessa molte persone, che generalmente soffrono di ipotensione, soprattutto in determinate condizioni fisiche o di temperatura esterna.

L’estate è senza dubbio la stagione in cui l’abbassamento di pressione: il calore e l’umidità, infatti, possono influire negativamente sulla pressione arteriosa e provocare cali improvvisi.

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Cali di pressione: che cosa sono

I valori della pressione arteriosa sono particolarmente importanti per verificare lo stato di salute di una persona.

La pressione arteriosa è definita da due valori:

  • la pressione sistolica, detta anche pressione massima, corrisponde al valore della forza che viene impressa dal sangue contro le pareti delle arterie quando il cuore si contrae;
  • La pressione diastolica, della anche pressione minima, corrisponde invece alla forza che viene impressa dal sangue contro le pareti arteriose nel momento in cui il muscolo cardiaco si rilassa.

I valori ottimali della pressione arteriosa dipendono da diversi fattori, quali età, sesso, attività svolta ma anche dalla predisposizione genetica. In ogni caso, dovrebbero sempre essere compresi tra determinati range. L’ipotensione, ovvero la pressione bassa, si verifica nel momento in cui si registrano valori di pressione sistolica inferiori a 90 mmHg e di pressione diastolica inferiori a 60 mmHg.

Tuttavia, il calo di pressione, per essere tale, non deve corrispondere solo a valori di pressione bassa, ma deve rappresentare una diminuzione improvvisa.

Infatti, a riposo i valori normali di solito sono compresi tra i 100 e i 130 mmHg, per la pressione massima, e tra i 75 e i 90 mmHg per la pressione minima. Tuttavia, durante l’attività fisica la pressione può aumentare facilmente soprattutto quando si svolge attività intensa.

La regolazione della pressione nell’organismo umano avviene in modo automatico, grazie al sistema nervoso autonomo. Talvolta ci possono però essere dei fattori che influiscono su di essa, provocando sbalzi di pressione.

Per esempio, quando ci si sposta repentinamente, per esempio alzandosi da terra, il sistema di regolazione subisce dei cambiamenti improvvisi e impiega un certo tempo a riportare la condizione alla normalità.

 

Abbassamento di pressione: quanto incide la temperatura esterna

Quando vi sono condizioni ambientali particolari, come la temperatura esterna molto alta o un tasso di umidità particolarmente elevato, può accadere che l’organismo tenti di abbassare la temperatura corporea favorendo la vasodilatazione periferica. Se però il soggetto si trova in particolari condizioni, l’aumento della quantità di sangue presente nella zona sottocutanea può provocare un improvviso calo di pressione.

Ciò, generalmente, avviene quando:

  • Si sono dispersi molti liquidi con il sudore e non sono stati reintegrati a sufficienza;
  • Si introducono troppo pochi liquidi;
  • Si assumono farmaci diuretici che provocano una eccessiva perdita di liquidi.

Per questo motivo, soprattutto quando fa molto caldo-umido, bisogna fare molta attenzione alla regolazione termica del proprio corpo e, eventualmente, ad aumentare la quantità di liquidi che si assumono.

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Calo di pressione: i sintomi

Secondo gli studi medici, il calo di pressione è un disturbo che colpisce più comunemente le donne, in particolare nella fascia di età compresa tra i 16 e i 28 anni, spesso in associazione a una ipotensione costituzionale.

Tuttavia non è infrequente che anche le persone anziane o i bambini ne soffrano. Nel caso degli anziani, i cali di pressione possono essere pericolosi perché potrebbero provocare cadute, con conseguenze anche gravi.

I sintomi del calo di pressione, in genere, sono:

  • Giramento di testa improvviso;
  • Spossatezza e senso di svenimento;
  • Pallore del viso;
  • Nausea;
  • Offuscamento della vista;
  • Debolezza improvvisa;
  • Senso di disorientamento;
  • Tachicardia.

Cosa fare quando si avverte un calo di pressione

Quando si avvertono i sintomi di un calo di pressione è importante sospendere le attività che si stanno svolgendo e sedersi. Talvolta, può essere necessario sdraiarsi e sollevare le gambe, in modo che, per effetto della forza di gravità, la circolazione sanguigna aumenti nella parte superiore del corpo. Può essere utile anche slacciare vestiti troppo aderenti, che potrebbero ostacolare l’ossigenazione dei tessuti.

A differenza di quello che si pensa comunemente, l’assunzione di zuccheri non è produttiva, a meno che, invece, di un abbassamento di pressione si sia verificato un calo di zuccheri. Spesso, infatti, i sintomi si possono confondere.

In linea di massima, il rimedio migliore è l’assunzione di un bicchiere d’acqua: studi scientifici recenti dimostrano che introdurre liquidi permette di riattivare gli osmorecettori epatici che aiutano ad aumentare la pressione. Spesso, inoltre, il calo di pressione è proprio generato da una eccessiva riduzione dei liquidi e reintegrarli può risultare particolarmente utile.

Inoltre, quando già si è soggetti a ipotensione, è opportuno non dedicarsi ad attività sportive o ad attività che inducono sforzi particolarmente intensi nelle ore più calde del giorno. È buona norma anche alzarsi da terra lentamente, per non provocare improvvisi sbalzi di pressione.

Se i sintomi della pressione bassa proseguono è sempre meglio rivolgersi al proprio medico curante, che potrebbe indicare dei trattamenti volti ad aumentare la pressione.

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