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Come fare addormentare un neonato? Salus Blog
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Il bebè non dorme: cosa fare?

Sono moltissimi i genitori che si chiedono come fare addormentare un neonato.

Il sonno del neonato può diventare una questione difficile da affrontare e può provocare tensioni anche agli adulti. La mancanza di riposo, infatti, incide profondamente sia sul benessere del bambino che su quello della famiglia. 

Quando il bebè non dorme, è normale sentirsi preoccupati e sopraffatti ma, proprio per l’importanza che riveste il riposo per tutta la famiglia, è importante intervenire prontamente e favorire un ambiente di serenità per tutti. 

In questo articolo, analizziamo le cause principali delle difficoltà di sonno nei neonati e offriremo consigli pratici e mirati per aiutare il vostro piccolo a riposare meglio.

Cosa influenza il sonno del bebè?

Quando il bebè non dorme, potrebbero esserci diverse cause: aspetti fisiologici, ambiente, comfort emotivo e così via… In genere, durante i primi mesi di vita, il sonno è caratterizzato da cicli brevi e risvegli frequenti: questo, tuttavia, non significa che il piccolo debba avere continue difficoltà ad addormentarsi. Dal momento che ogni bambino è diverso, è importante capire quali fattori influenzano il sonno del bambino e come aiutarlo a superare le difficoltà.

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L'importanza di un ambiente adatto

La stanza ideale per dormire dovrebbe avere una temperatura tra i 18 e i 20 gradi Celsius, essere protetta da rumori esterni fastidiosi e avere una luce soffusa. Ci vuole una routine rassicurante, utile per favorire il sonno del bebè tramite rilassanti, come un bagnetto caldo, una favola, un po’ di coccole.

Il ruolo della nutrizione

Nei primi mesi i risvegli notturni sono spesso legati alla necessità di nutrirsi. Con il passare del tempo, tuttavia, le poppate notturne tendono a diminuire, anche se ogni bambino ha i propri ritmi. Per favorire un sonno più lungo, può essere utile offrire una poppata prima della nanna, assicurandosi che il bebè sia sazio.

Fattori emotivi e vicinanza

Molti neonati sentono il bisogno di vicinanza e rassicurazione per addormentarsi. Alcuni richiedono più contatto fisico, cioè la presenza di un genitore per rilassarsi completamente. Il contatto pelle a pelle, il cullare dolcemente e l’uso di suoni rassicuranti possono aiutare il bebè a sentirsi al sicuro.

Cosa influenza il sonno del bebè?

Molti neonati hanno bisogno di essere cullati o allattati per riuscire ad addormentarsi. Se da un lato questa pratica è naturale, dall’altro può influire sulla capacità del bambino di rilassarsi in autonomia. Provare a mettere il bebè a letto quando è assonnato ma ancora sveglio può aiutarlo a imparare ad addormentarsi senza il supporto continuo di un adulto.

Anche risvegliarsi frequentemente durante la notte è normale nei primi mesi, ma può diventare un problema quando il bambino non riesce più a ritrovare il sonno da solo. A volte, questi risvegli sono legati a disturbi digestivi o coliche. Un pediatra potrà aiutare a identificare la causa dei risvegli e suggerire eventuali soluzioni per migliorare il comfort del piccolo.

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Se il bambino ha un sonno irrequieto o piange durante la notte, invece, potrebbe essere sensibile agli stimoli esterni, come rumori o cambiamenti di luce. In questi casi, può essere utile un ambiente più isolato e tranquillo, oltre a creare una routine rassicurante prima della nanna. 

A tale proposito, potreste trovare utile il nostro approfondimentoento sui disturbi del sonno dei bambini, nel quale abbiamo inserito consigli su come ripristinare delle regole e valutare se sia il caso di consultare un medico. 

Come addormentare un neonato: le strategie

Il bebè è particolarmente sensibile ai cambiamenti di luce, temperatura e rumore. LA prima cosa da fare quindi, è assicurarsi che la stanza sia buia e a una temperatura confortevole. 

Anche una routine serale fissa aiuterà il bambino a prepararsi psicologicamente al sonno. Basterà pianificare un bagnetto, il racconto di una breve storia o una ninna nanna, cioè segnali che il momento del riposo si avvicina. 

Ovviamente bisogna anche aiutare il bambino a sviluppare una certa autonomia nel sonno: questo significa che è preferibile mettere il bebè a letto quando è ancora sveglio, in modo che impari a rilassarsi da solo. Non è necessario lasciarlo piangere, ma trovare un equilibrio tra il sostegno emotivo e la costruzione di una graduale indipendenza nel sonno.

Quando consultare un pediatra

In alcune circostanze, le difficoltà di sonno potrebbero esser tali da richiedere l’intervento di uno specialista, soprattutto se i disturbi sono prolungati o intensi. 

Coliche frequenti o disturbi digestivi, per esempio, sono solo alcune delle ragioni di disturbo del sonno del bebè. Alcuni bambini, inoltre, manifestano disturbi come il terrore notturno o episodi di sonnambulismo: tutti questi problemi richiedono una consulenza professionale per essere identificati e gestiti adeguatamente. 

Se i problemi di sonno del bebè continuano anche oltre il primo anno, una consulenza pediatrica può aiutare a individuare possibili soluzioni. Lo sviluppo di un sonno regolare è essenziale per la crescita del bambino e per l’equilibrio familiare e il pediatra è la figura di riferimento a cui chiedere supporto.

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