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Visita Proctologica In Gravidanza - Salus Blog
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Problemi proctologici in gravidanza: si può fare una visita proctologica?

La gravidanza nelle donne è un evento molto importante ma anche una fase delicata, da gestire con attenzione. Durante questo periodo, accade spesso che le donne soffrano di problemi proctologici, anche a causa di cambiamenti ormonali e psicologici, oltre che fisici. Ciò in quanto, nel corso della gravidanza, aumenta non solo il peso corporeo ma anche la pressione nella zona pelvica.

In circostanze del genere, potrebbe essere opportuno ricorrere ad una visita proctologica. Si tratta di un consulto medico da svolgere presso un proctologo, specialista esperto nella diagnosi e nel trattamento di problematiche proctologiche. Si parla dettagliatamente della visita proctologica e di come si svolge in un articolo di approfondimento sul portale Proctologo.net che consigliamo di leggere.

Emorroidi durante la gravidanza: perché sono così comuni?

Col progredire della gravidanza la pressione delle vene attorno all’ano può peggiorare, a causa della crescita dell’utero e delle dimensioni del bambino. Non a caso, le emorroidi sono piuttosto comuni nel secondo e nel terzo trimestre della gravidanza.

Ci sono casi in cui le emorroidi potrebbero comparire per la prima volta nel corso della gravidanza. Non è da escludere che le emorroidi fossero già presenti prima della gravidanza ma che fossero asintomatiche. Al contrario, in presenza di emorroidi sintomatiche prima della gravidanza, è probabile che i sintomi possano peggiorare durante la gestazione.

La stitichezza è uno dei sintomi più comuni delle emorroidi. Prevenirla e gestirla è uno dei modi migliori per evitare che le emorroidi in gravidanza possano creare maggiori disagi.

In primo luogo, è importante apportare delle modifiche allo stile di vita e all’alimentazione, prediligendo una dieta ricca di fibre, accompagnata ad un’elevata assunzione di acqua. Ciò aiuta ad evitare eccessivi sforzi durante la defecazione.

Il proctologo potrà suggerire diverse opzioni per il trattamento delle emorroidi durante la gravidanza, come ad esempio:

  • Lassativi, utili per alleviare qualsiasi sforzo associato alla defecazione ed evacuare più facilmente;
  • Farmaci antidolorifici, come ad esempio il paracetamolo, i quali aiutano a ridurre il dolore legato alle emorroidi;
  • Creme per le emorroidi, importanti per ridurre dolore, prurito o infiammazione.

Le emorroidi si combattono anche praticando attività fisica con una certa frequenza. Per ovvie ragioni, le donne in gestazione non potranno praticare sport molto faticosi ma anche una camminata a buon ritmo può rivelarsi d’aiuto.

È importante precisare un aspetto. Non ci sono prove evidenti circa l’eventualità che le emorroidi possano interferire con la gravidanza. Tra l’altro, nella maggior parte dei casi, esse tendono a scomparire nei giorni successivi alla nascita del bambino. Chiaramente, qualora questa condizione non dovesse migliorare nemmeno a distanza di giorni/settimane dal parto, conviene rivolgersi quanto prima ad uno specialista.

Altri problemi proctologici comuni durante la gravidanza

Un altro problema di origine proctologica che potrebbe insorgere quando si è in stato interessante sono le ragadi anali, cioè piccole lacerazioni del tessuto anale che potrebbero accompagnarsi a sintomi tutt’altro che piacevoli come:

  • Dolore acuto durante o dopo i movimenti intestinali;
  • Sangue rosso vivo sulla carta igienica o nelle feci;
  • Evidente lacerazione nella pelle intorno all’ano;
  • Prurito o irritazione attorno all’ano.

Occhio anche al prolasso rettale, cioè allo scivolamento del retto verso l’ano. I suoi sintomi più comuni sono:

  • Muco o secrezione di sangue dall’ano;
  • Sensazione di intestino non svuotato completamente;
  • Difficoltà a controllare i movimenti intestinali (incontinenza).

Problemi proctologici post partum

Anche la tipologia di parto può causare delle ripercussioni sotto il profilo proctologico. Ad esempio, il parto naturale si associa tendenzialmente a delle forti spinte che potrebbero peggiorare o favorire le emorroidi e le ragadi nonché altre condizioni come prolasso rettale e incontinenza.

Di contro, il parto cesareo, pur non essendo caratterizzato dalla fase di spinta, tipica dei parti naturali, può contribuire alla stitichezza, a causa soprattutto del dolore postoperatorio. Per una gestione attenta di queste problematiche, è importante consultarsi con il proprio ginecologo ed eventualmente con un proctologo. In tal senso, puoi cercare uno specialista su Eccellenza Medica, portale web che aiuta i pazienti ad accedere su tutto il territorio nazionale a cure mediche presso medici e strutture di altissima qualità.

Visita proctologica durante la gravidanza: ci sono controindicazioni?

Non ci sono particolari controindicazioni per le pazienti che necessitano di sottoporsi, nel corso della gravidanza, ad una visita proctologica. Ciò in quanto le visite avvengono, in genere, con l’utilizzo di creme anestetiche e lubrificanti che non causano alcuna problematica al feto.

In ogni caso, la fase dell’anamnesi è sempre di grande importanza. Infatti, prima della visita vera e propria, la paziente potrà riferire la sintomatologia e i fastidi riscontrati. È consigliabile mettere al corrente il proctologo dello stato interessante già prima della visita, in maniera tale da consentire al professionista di fornire consigli su come prepararsi al meglio al consulto proctologico.

Trattamenti proctologici maggiormente consigliati in gravidanza

La gravidanza, come spiegato all’inizio di questo articolo, è una fase molto delicata. Di conseguenza, i trattamenti proctologici privilegiano il ricorso a rimedi casalinghi o, comunque, a farmaci blandi. Le emorroidi esterne, ad esempio, possono essere trattate applicando, sulla zona interessata dai fastidi, un impacco di ghiaccio che aiuterà a ridurre il gonfiore. Anche fare un bagno caldo potrebbe sortire effetti positivi.

A meno che non siano ritenuti strettamente necessari e urgenti, ginecologi e proctologi fanno il possibile per evitare, nel corso della gravidanza, di sottoporre la paziente ad Interventi minimamente invasivi e vere e proprie operazioni chirurgiche, come l’emorroidectomia.

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