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Salus blog - freddo e circolazione sanguigna

Il freddo migliora o peggiora la circolazione sanguigna?

Molte persone durante la brutta stagione provano una sensazione di disagio quando fa molto freddo. Sebbene in tutto ciò possa esserci un fattore psicologico, ci si chiede quale influenza possa avere sulla salute, al netto dei numerosi luoghi comuni che circolano a riguardo.

Per quanto riguarda la circolazione sanguigna, è fuor di dubbio che le temperature dell’ambiente esterno hanno una certa influenza sull’attività cardiaca.

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L’apparato cardiocircolatorio e circolazione sanguigna: come funzionano

L’apparato cardiocircolatorio è composto da un insieme di organi che permettono la circolazione del sangue in tutto in corpo. Si tratta di un apparato complesso, i cui organi sono formati da tessuti diversi. Il sangue, infatti, viene spinto dal cuore, che è un muscolo, attraverso una fitta rete di componenti, attraverso le quali circola il sangue. Arterie, vene e vasi capillari trasportano il sangue a tutti i tessuti permettendone l’ossigenazione.

  • Le arterie sono i vasi sanguigni più grandi e portano il sangue ossigenato ai tessuti. L’unica eccezione è costituita dalle arterie polmonari, che, al contrario delle altre, portano il sangue carico di anidride carbonica. Assieme all’aorta, che è l’arteria più grande, le altre arterie presenti nel corpo umano sono quelle sistemiche, cariche di ossigeno, e quelle polmonari.
  • Le vene sono vasi sanguigni di dimensioni più ridotte rispetto alle arterie e servono a portare il sangue in modo ramificato in tutte le aree del corpo. Sono più sottili, hanno una parte muscolare più ridotta e si trovano vicino alla pelle. Le arterie, infatti, necessitano di una spinta maggiore del sangue, per questo hanno una parte muscolare più robusta.
  • I vasi capillari sono i vasi più piccoli, in quanto rappresentano l’ultima ramificazione dell’apparato circolatorio. Costituiscono una reta molto fitta che raggiunge le parti più lontane del corpo, permettendo l’irrorazione di sangue in tutti i tessuti.
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Come le condizioni climatiche influiscono sulla circolazione del sangue

La circolazione del sangue può essere influenzata da fattori esterni, quali la temperatura esterna. In realtà, fino a certe temperature, ciò riguarda il microcircolo periferico, ovvero la circolazione sanguigna presente nei vasi sanguigni più piccoli.

Quando le temperature salgono o scendono intensamente, il nostro organismo si attiva per creare una corretta termoregolazione.

Se le temperature sono molto basse, il corpo cerca di mantenere la temperatura interna costante, attorno ai 37°: in questo caso, il metabolismo utilizza l’energia generata dai muscoli e dall’alimentazione. Viceversa, quando le temperature sono molto elevate, il corpo abbassa la temperatura interna con la sudorazione.

Si tratta di un processo naturale che permette all’organismo di conservare lo stato di benessere. Tuttavia, quando i cambiamenti di temperatura sono molto repentini, il corpo non ha il tempo necessario per adattarsi alla nuova condizione e possono generarsi disturbi, in particolare a livello cardiocircolatorio, respiratorio, nervoso e ormonale.

Circolazione del sangue: perché il caldo influisce sul microcircolo

Per quanto riguarda la circolazione sanguigna, senza dubbio di vasi più piccoli sono quelli maggiormente interessati dagli sbalzi di temperatura.

Quando fa molto caldo, infatti, i vasi sanguigni più piccoli tendono a dilatarsi: questo fa sì che la loro spinta diventi meno intensa e provochi una riduzione della circolazione. Ciò avviene sia perché i vasi sanguigni più piccoli hanno una struttura muscolare meno robusta, sia perché sono più lontani dal muscolo cardiaco e devono spingere il sangue per un tragitto più lungo e, nel caso degli arti inferiori, contro la forza di gravità.

Le varici sono delle valvole che hanno la funzione di aiutare la spinta del sangue: con il caldo anch’esse tendono a perdere di efficacia, non riuscendo a mantenere la corretta pressione e provocando ristagni. Di solito questo disturbo peggiora in persone che trascorrono molte ore del giorno in piedi.

Microcircolo venoso: l’effetto del freddo

A differenza di ciò che avviene con il caldo, con il freddo si verifica una vasocostrizione. Ciò implica che i vasi sanguigni si restringono favorendo il ricircolo venoso.

Si tratta di un effetto positivo soprattutto per chi soffre di vene varicose, in quando il raffreddamento porta ad evitare i ristagni di sangue. Non è un caso che molte pomate in gel per questo disturbo, oltre ad avere un effetto vasoattivo, siano particolarmente rinfrescanti. 

Tuttavia, se il freddo arriva repentinamente, il cuore si attiva per sopperire al deficit termico e potrebbe generare uno stress circolatorio nello sforzo di ossigenare tutti i tessuti.

I cardiopatici e coloro che seguono terapie legate a problemi cardiocircolatorio dovrebbero tenere conto di questi fattori e consultare il proprio cardiologo per una corretta regolazione della posologia dei farmaci in queste circostanze.

Anche chi soffre di pressione alta, nel passaggio dalla stagione calda a quella più fredda, dovrebbe tenere conto di un possibile aumento di pressione e di quello del battito cardiaco.

La sindrome di Raynaud: che relazione ha con il freddo?

La sindrome di Raynaud è un disturbo della circolazione sanguigna delle estremità, in particolare della mano: si tratta di un vasospasmo che porta a variazioni del colore delle dita accompagnate da sintomi dolorosi.

Essa si verifica a causa di una reazione esagerata dell’organismo a stimoli ambientali, scatenata prevalentemente dal freddo o dallo stress.

L’origine di questa sindrome non è del tutto nota, anche se sono stati individuati alcuni fattori di rischio:

  • Prevalenza di casi tra le donne rispetto agli uomini;
  • Età di insorgenza attorno ai 15-30 anni;
  • Maggiore incidenza in persone che vivono in climi freddi;
  • Probabile famigliarità.

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