Molte persone durante la brutta stagione provano una sensazione di disagio quando fa molto freddo. Sebbene in tutto ciò possa esserci un fattore psicologico, ci si chiede quale influenza possa avere sulla salute, al netto dei numerosi luoghi comuni che circolano a riguardo.
Per quanto riguarda la circolazione sanguigna, è fuor di dubbio che le temperature dell’ambiente esterno hanno una certa influenza sull’attività cardiaca.
L’apparato cardiocircolatorio è composto da un insieme di organi che permettono la circolazione del sangue in tutto in corpo. Si tratta di un apparato complesso, i cui organi sono formati da tessuti diversi. Il sangue, infatti, viene spinto dal cuore, che è un muscolo, attraverso una fitta rete di componenti, attraverso le quali circola il sangue. Arterie, vene e vasi capillari trasportano il sangue a tutti i tessuti permettendone l’ossigenazione.
La circolazione del sangue può essere influenzata da fattori esterni, quali la temperatura esterna. In realtà, fino a certe temperature, ciò riguarda il microcircolo periferico, ovvero la circolazione sanguigna presente nei vasi sanguigni più piccoli.
Quando le temperature salgono o scendono intensamente, il nostro organismo si attiva per creare una corretta termoregolazione.
Se le temperature sono molto basse, il corpo cerca di mantenere la temperatura interna costante, attorno ai 37°: in questo caso, il metabolismo utilizza l’energia generata dai muscoli e dall’alimentazione. Viceversa, quando le temperature sono molto elevate, il corpo abbassa la temperatura interna con la sudorazione.
Si tratta di un processo naturale che permette all’organismo di conservare lo stato di benessere. Tuttavia, quando i cambiamenti di temperatura sono molto repentini, il corpo non ha il tempo necessario per adattarsi alla nuova condizione e possono generarsi disturbi, in particolare a livello cardiocircolatorio, respiratorio, nervoso e ormonale.
Per quanto riguarda la circolazione sanguigna, senza dubbio di vasi più piccoli sono quelli maggiormente interessati dagli sbalzi di temperatura.
Quando fa molto caldo, infatti, i vasi sanguigni più piccoli tendono a dilatarsi: questo fa sì che la loro spinta diventi meno intensa e provochi una riduzione della circolazione. Ciò avviene sia perché i vasi sanguigni più piccoli hanno una struttura muscolare meno robusta, sia perché sono più lontani dal muscolo cardiaco e devono spingere il sangue per un tragitto più lungo e, nel caso degli arti inferiori, contro la forza di gravità.
Le varici sono delle valvole che hanno la funzione di aiutare la spinta del sangue: con il caldo anch’esse tendono a perdere di efficacia, non riuscendo a mantenere la corretta pressione e provocando ristagni. Di solito questo disturbo peggiora in persone che trascorrono molte ore del giorno in piedi.
A differenza di ciò che avviene con il caldo, con il freddo si verifica una vasocostrizione. Ciò implica che i vasi sanguigni si restringono favorendo il ricircolo venoso.
Si tratta di un effetto positivo soprattutto per chi soffre di vene varicose, in quando il raffreddamento porta ad evitare i ristagni di sangue. Non è un caso che molte pomate in gel per questo disturbo, oltre ad avere un effetto vasoattivo, siano particolarmente rinfrescanti.
Tuttavia, se il freddo arriva repentinamente, il cuore si attiva per sopperire al deficit termico e potrebbe generare uno stress circolatorio nello sforzo di ossigenare tutti i tessuti.
I cardiopatici e coloro che seguono terapie legate a problemi cardiocircolatorio dovrebbero tenere conto di questi fattori e consultare il proprio cardiologo per una corretta regolazione della posologia dei farmaci in queste circostanze.
Anche chi soffre di pressione alta, nel passaggio dalla stagione calda a quella più fredda, dovrebbe tenere conto di un possibile aumento di pressione e di quello del battito cardiaco.
La sindrome di Raynaud è un disturbo della circolazione sanguigna delle estremità, in particolare della mano: si tratta di un vasospasmo che porta a variazioni del colore delle dita accompagnate da sintomi dolorosi.
Essa si verifica a causa di una reazione esagerata dell’organismo a stimoli ambientali, scatenata prevalentemente dal freddo o dallo stress.
L’origine di questa sindrome non è del tutto nota, anche se sono stati individuati alcuni fattori di rischio:
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