Seguici su:
Salus Blog - Recupero infortuni sportivi
Picture of SALUS BLOG
SALUS BLOG

Recupero infortuni sportivi: quali sono i tempi e come velocizzarli

Recuperare la propria capacità fisica e muscolare a seguito di infortuni sportivi può non essere semplice e richiede una tempistica che può variare a seconda della persona.

Tornare a praticare attività sportiva dopo un infortunio non è impossibile. Si possono seguire alcuni consigli per migliorare e velocizzare il recupero senza sforzare l’area colpita.

Quali sono le cause degli infortuni sportivi?

Le cause degli infortuni sportivi sono diverse e possono dipendere da differenti fattori, quali la tipologia di allenamento, l’intensità e il livello di rischio dello sport praticato.

Nella maggior parte dei casi gli infortuni sportivi sono causati dal mancato o scarso riscaldamento del muscolo prima dell’allenamento. Prepararsi alla sessione sportiva è fondamentale per garantire risultati ottimali ed evitare lesioni o danni alla muscolatura o alle articolazioni.

Infatti, allenarsi con il muscolo freddo non permette la giusta distensione delle fibre muscolari. Questo può causare strappi o stiramenti.

Un ulteriore fattore che può provocare infortuni sportivi è l’eccessiva sollecitazione del muscolo, conosciuta con il nome di overtraining. Per evitare questa condizione, è fondamentale non eccedere con gli allenamenti e con i carichi e stabilire dei momenti di riposo tra una sessione e l’altra e durante la settimana.

Salus Blog - Recupero infortuni sportivi

Le conseguenze degli infortuni sportivi

A seconda del tipo di infortunio i sintomi manifestati possono essere diversi.

In generale, le cause più comuni che caratterizzano tutti gli infortuni sportivi possono essere la rigidità articolare, caratterizzata dalla difficoltà di compiere il movimento, e la riduzione dell’elasticità muscolare, che può limitare anche durante la ripresa lo svolgimento dell’attività sportiva.

Quando si cessa la pratica sportiva per lungo tempo a seguito di una lesione, la conseguenza può essere anche un calo del tono e della massa muscolare e della forza.

Se la lesione ha compromesso in maniera significativa il muscolo o l’articolazione, può verificarsi anche un’alterazione nel modo di muoversi, causata da una percezione di dolore che limita la normale andatura. Zoppicare è proprio uno dei sintomi principali e più evidenti.

Recupero infortuni muscolari: zone colpite e tempistiche

Se l’infortunio sportivo si verifica a livello muscolare, i tempi di recupero sono generalmente ridotti rispetto a infortuni che riguardano l’apparato scheletrico.

Questa tipologia di lesioni si manifesta in forma di stiramenti e strappi che possono essere localizzati a livello del bicipite femorale, quadricipite, polpaccio, adduttori ed erettori muscolari.

Dopo una lesione muscolare devono generalmente trascorrere 2 o 3 giorni di riposo, durante i quali il muscolo deve essere immobilizzato. Alcune sedute di fisioterapia con l’aiuto di un professionista sono utili per riprendere il movimento e ridurre il dolore e l’infiammazione.

Dopo circa una settimana generalmente si sarà in grado di riprendere parzialmente il movimento, ma non è consigliabile la ripresa dell’attività sportiva.

Se si tratta di uno strappo muscolare, è probabile che si possa iniziare la pratica sportiva dopo circa due settimane. In caso di stiramento, invece, occorrerà attendere uno o due mesi.

Quando la lesione è ben più grave, potrebbero essere necessari diversi mesi.

È importante considerare di consultare il parere di un medico prima di iniziare qualsiasi pratica sportiva e informarsi sul percorso di allenamento più adatto alla propria situazione post-infortunio.

Recupero infortuni ossei: quando avviene

Quando si tratta di infortuni che colpiscono le ossa, la situazione potrebbe essere più complessa e stabilire i tempi di recupero potrebbe non essere così semplice.

In questi casi, infatti, la lesione potrebbe riguardare una rottura dell’osso, ripristinabile con un’ingessatura nei casi più lievi, o addirittura con un intervento chirurgico, nei casi più gravi.

Generalmente dopo 4 settimane avviene la stabilizzazione della frattura, ma l’osso è ancora fragile ed è consigliabile evitare grosse sollecitazioni.

Verso le 6-8 settimane, invece, l’osso ha raggiunto una maggiore densità e struttura e può sopportare maggiori carichi o sforzi.

|Sponsorizzato

Come velocizzare il recupero infortuni

Nella maggior parte dei casi, non è necessario usare detergenti, mentre può essere sufficiente utilizzare poco sapone liquido neutro.

Quando si scelgono i detergenti è opportuno leggere bene le etichette, per avere la certezza che non contengano sostanze che possono essere aggredire la pelle del neonato. Per legge il primo ingrediente indicato nell’etichetta deve essere quello contenuto in proporzioni maggiori.

È opportuno evitare detergenti che contengano tensioattivi chimici: si tratta di petrolati che possono essere pericolosi per la pelle del bambino, oltre al fatto che sono particolarmente inquinanti. Nei cosmetici si trovano indicati come Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate. I tensioattivi di origine vegetale, invece, come il Coco glucoside, dovrebbero avere un maggior grado di biodegradabilità e essere meno aggressivi sulla pelle.

Condividi questo post