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Sport Per Pazienti Con Protesi - Salus Blog
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Lo sport è indicato per i pazienti con protesi ortopediche?

Le protesi ortopediche all’anca sono necessarie nel momento in cui si presentano dolori o limitazioni funzionali che condizionano la vita dei pazienti.

Solitamente la causa principale è l’artrosi, la più frequente patologia reumatica che può colpire una o più articolazioni, anche singolarmente. La causa dell’artrosi è ancora abbastanza sconosciuta ma comporta il deterioramento delle cartilagini, le più frequenti sono anca e ginocchio.

Bisogna fare sport dopo l’intervento di protesi ortopedica all’anca?

È importante l’attività fisica dopo un intervento di protesi ortopedica all’anca, perchè l’immobilità causa danni alle articolazioni, sia che esse siano naturali o artificiali.

Infatti, come lo sport si presenta fondamentale nella vita quotidiana, si presenta ancora più importante in fase di riabilitazione post-intervento.

I principali benefici del movimento sono:

  • la produzione di liquido sinoviale, il quale è un lubrificante naturale prodotto dal corpo, l’assenza di questo liquido porta secchezza delle articolazioni;
  • il movimento permette di ottenere una buona tonicità muscolare, i muscoli funzionano come protezione e stabilizzazione delle articolazioni.

Questi permettono alle protesi ortopediche di integrarsi perfettamente al corpo del paziente e prevengono il rischio di usura.

Qualora tu sia interessato a saperne di più sulle protesi ortopediche, in particolare a quelle realizzate su misura, ti consigliamo di visitare il sito www.ortopediapassoni.it, loro sono specializzati nella realizzazione di protesi ortopediche su misura.

Sport come ciclismo, equitazione, sci di fondo o tennis sono consigliati post intervento se si praticavano già in precedenza, è invece sconsigliato iniziare da zero dopo l’intervento.

Sono da evitare gli sport di contrasto e/o d’impatto sulle articolazioni perchè le protesi si potrebbero danneggiare. Si presentano, quindi, dannosi il calcio, il rugby o il combattimento.

Camminata, bici o yoga sono invece facilmente accessibili a tutti.

Quali sono i vantaggi dello sport sulle protesi ortopediche?

Le protesi ortopediche sono favorevoli per recuperare il migliore funzionamento delle attività quotidiane.

L’attività fisica è fondamentale per mantenere attive le proprie articolazioni e i propri muscoli per far sì che la protesi si adatti il più possibile alle proprie abitudini.

I principali vantaggi sono:

  • aumento della densità dell’osso;
  • miglioramento della fissazione delle protesi;
  • riduzione del rischio di fallimento della protesi;
  • contributo al migliore stato di salute generale.

È importante fare un percorso riabilitativo adeguato per le proprie esigenze.

In quali casi sono necessarie delle protesi ortopediche all’anca?

La protesi d’anca si presenta necessaria nei casi in cui a causa di traumi o incidenti si è soggetti a forte dolore nella zona. Solitamente si interviene con una protesi nei casi in cui riabilitazione e cure farmacologiche non sono più soddisfacenti.

La protesi d’anca risulta necessaria nei seguenti casi:

  • grave coxartrosi, ovvero usura eccessiva della cartilagine;
  • traumi alla testa femorale o dell’acetabolo;
  • risposta negative alle cure farmacologiche.

I possibili impianti sono due: la endoprotesi, impianto meno invasivo che prevede solamente la sostituzione della testa del femore; l’artroprotesi invece comporta la sostituzione dell’articolazione intera.

Non esiste un’età minima per sottoporsi a questo intervento, si cerca sempre però, soprattutto nei più giovani, di lasciare la possibilità di un’intervento futuro, praticando interventi meno invasivi. La durata solitamente è di circa quindici o vent’anni.

Quali sport sono indicati con le protesi ortopediche all’anca?

Gli sport indicati per pazienti (che già praticavano sport in precedenza) con protesi ortopediche all’anca sono i seguenti:

  • ciclismo
  • canottaggio
  • trekking (senza eccedere nei percorsi in discesa)
  • equitazione (con staffatura lunga)
  • attività aerobiche a basso impatto
  • sci di fondo
  • scherma
  • tennis
  • bodybuilding
  • pattinaggio
  • tai chi.

 

Tra le attività sportive sono sconsigliate, tutte quelle ad alto impatto o di contrasto che rischiano di danneggiare le componenti protesiche:

  • sport di squadra (calcio, rugby, basket, pallavolo, pallamano)
  • alpinismo
  • lotta
  • judo
  • corsa
  • ginnastica artistica
  • attività aerobiche ad alto impatto.

Ogni paziente è però diverso, quindi è bene chiedere consigli a tecnici esperti durante la fase di riabilitazione.

Gli sport ad alto impatto possono comportare: fratture nelle zone adiacenti, mobilizzazione precoce, lussazioni e usure.

Alcune articolazioni e muscoli possono essere danneggiati dallo sport, troppo carico può compromettere la protesi artificiale.

Negli ultimi anni, fortunatamente, il mondo della chirurgia protesica si è molto evoluto, fornendo innovazione sia a livello di tecnologie che di materiali.

Vengono solitamente utilizzate protesi di piccole dimensioni, microinvasive che non intaccano le zone adiacenti e permettono tempi di recupero ridotti.

Sportivi con protesi ortopediche: il caso di Andy Murray

Andy Murray è un tennista britannico che ha curato la propria artrosi grazie ad una protesi ortopedica all’anca per poter partecipare al torneo di Wimbledon.

Aveva già subito un altro intervento in artroscopia, il secondo invece prevede una protesi di rivestimento femorale.

L’artrosi dell’anca stava compromettendo molto la sua attività sportiva, cosa molto frequente nei giovani sportivi. La protesi di rivestimento femorale è consigliata agli sportivi per mantenere intatto l’osso femorale e le sue funzioni biomeccaniche. Solitamente si utilizza una tecnica mininvasiva che non va a sostituire la testa femorale, la quale viene coperta da una coppa di metallo che mantiene inalterata l’articolazione.

Questo tipo di protesi permette di far percepire allo sportivo il movimento come naturale e avere una coscienza maggiore del movimento.

Le tecniche innovative permettono di ottenere maggiore longevità grazie ad una lega metallica di alta qualità e notevole resistenza.

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