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Videogiochi: un rischio per la salute dei bambini o un'opportunità?

La preoccupazione per un genitore nei confronti dei propri bambini riguarda diversi aspetti.

I videogiochi sono da anni un argomento controverso: molti genitori decidono di vietarli, altri di ridurre il loro utilizzo e altri ancora preferiscono non porre limiti.

Possono costituire un rischio quando se ne abusa o un vantaggio se usati con giudizio.

Erano i lontani anni Cinquanta quando nacque il primo videogioco inteso come mera comunicazione uomo-macchina.

Dagli anni Settanta in avanti hanno cominciato ad entrare sempre di più nelle nostre case e nelle nostre menti: storie, personaggi, universi e sfide.

La fantasia non conosce confini.

Oggigiorno abbiamo videogame di ogni genere e per qualsiasi fascia di età che rispondono alle esigenze di chiunque.

Troviamo giochi che ricreano ambienti magici e mondi fantasiosi, realtà apocalittiche con guerre tra zombie, gare sportive di automobili e svariati rompicapo per allenare la mente.

Le grafiche così rifinite e accurate ricreano perfettamente il mondo reale e i nostri immaginari più reconditi, diventando così sempre più affascinanti confondendo la realtà con l’immaginario.

I pro e i contro dei videogiochi per bambini

Come per qualsiasi altra cosa la vera distinzione da fare è tra uso e abuso.

Un videogioco deve rimanere tale: un gioco.

Chi ne abusa invece lo confonde con qualcosa di reale: è proprio questo il rischio, perdere la percezione delle cose entrando in conflitto con la comune logica.

I bambini che durante una giornata piovosa decidono di fare una partita a un videogioco, i compagni di classe che si riuniscono per giocare insieme alle gare automobilistiche, il bambino che sfida il papà sul divano di casa ridendo e creando un ricordo indelebile.

Questi momenti di convivialità e spensieratezza non hanno nulla a che fare con l’abuso di videogiochi.

Abusarne porta a preoccuparsi del gioco durante tutta la giornata, ad una bassa soglia di attenzione a scuola, ad una perdita graduale di interesse per qualsiasi altra attività.

I bambini che passano tutto il loro tempo libero attaccati allo schermo sono più inclini ad essere introversi, tendono a confondere la vita virtuale con quella reale e a nascondersi in essa.

Avranno difficoltà a fare amicizia e si sentiranno frustrati costantemente al di fuori del videogioco.

È molto importante fare attenzione, capire dove si trova la soglia che porta un semplice momento di svago a diventare una vera e propria ossessione.

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Gli effetti dei videogiochi sulla vista

Possono insorgere diversi problemi della vista.

Una patologia cui fare attenzione in questo caso è la Computer Vision Syndrome.

Questa problematica affligge chi passa molte ore davanti a uno schermo.

Comporta l’arrossamento e l’irritabilità degli occhi, il rischio di perdita graduale di diottrie e una particolare sensibilità alla luce del sole.

Giocare per troppo tempo affatica gli occhi che possono avere un’eccessiva secchezza o lacrimazione, dare una sensazione di pesantezza e una forte cefalea.

Per evitare l’insorgere di questi sintomi dovremo adottare certi accorgimenti:

  • Mantenere almeno due metri di distanza dallo schermo
  • Fare una pausa e spostare lo sguardo ogni 15 minuti
  • Fissare un limite: preferibilmente non più di un’ora al giorno

Anche consumare frutta e verdura ricche di vitamina E sarà utile per equilibrare e aiutare la vista.

Le ripercussioni sulla socialità

Come abbiamo detto il consumo eccessivo di videogiochi può far perdere il contatto con la realtà.

In questo caso l’aspetto sociale della vita dei bambini potrebbe subire un arresto e creare una barriera.

La caratteristica principale dei videogiochi è quella di avere dei personaggi dove il giocatore si trasforma in uno di essi.

Questo potrebbe rivelarsi alienante per un bambino, potrebbe arrivare ad avere una vita sociale solo virtualmente.

È fondamentale creare un equilibrio nella vita dei bambini: non solo partite ai videogame ma anche passeggiate all’aperto e sport di squadra.

La trappola della dipendenza è sempre in agguato e bisogna fare attenzione a non cadere nella Internet Gaming Disorder: un disturbo che porta a voler vivere solo più nella realtà creata dai videogiochi, trascurando ogni aspetto della vita reale.

I 3 migliori videogiochi educativi

La collaborazione della University of Utah School of Medicine e la Chung-Ang University in Corea del Sud, ha dato vita a una ricerca che evidenzia le differenze cerebrali tra chi gioca ai videogiochi e chi invece non ne ha mai fatto uso.

Sono emersi diversi aspetti positivi e vantaggiosi: le reti cerebrali dei giocatori sembrano essere più reattive con un modo di pensare più efficiente, una capacità più elevata di messa a fuoco, una grande abilità occhio-mano e una migliore coordinazione.

I migliori giochi educativi per bambini sono:

  • Overcooked: un ambiente magico e fantasioso dove il bimbo ricoprirà la carica di chef e dovrà collaborare con il suo staff per servire i clienti nei tempi stabiliti. Questo aiuterà a sviluppare il gioco di squadra e la gestione del tempo.
  • Minecraft: un videogioco dove i bambini potranno sviluppare ed esprimere tutta la loro creatività. Un mondo di cubetti dove costruire case, oggetti ed esplorare nuove realtà.
  • Meteo Heroes: si tratta di una applicazione che affronta le tematiche ambientali e parla così, attraverso vesti giocose, di ecologia e sostenibilità. I giocatori dovranno affrontare diverse sfide per cercare di proteggere la Terra dai diversi eventi climatici.

Si può concludere quindi che i videogiochi rappresentino spesso una vera opportunità per imparare divertendosi o per sviluppare diverse abilità, l’importante sarà sempre fare attenzione a non abusarne.

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