Una delle fasi più complesse della crescita di un bimbo, si riferisce all’introduzione nella sua dieta di alimenti solidi, che rappresenta un vero e proprio cambiamento di abitudini e stile di vita. Inoltre, l’alimentazione bambino richiede un’attenzione particolare soprattutto in questo momento di transizione, poiché è necessario fornire al piccolo tutti gli elementi nutritivi necessari per la crescita, oltre ad orientarlo, nel corso del tempo, verso scelte alimentari equilibrate, che favoriscano la crescita, la salute e il benessere.
L’età ideale per arricchire la dieta di un bimbo è intorno ai sei mesi, anche se può variare leggermente da un soggetto all’altro. Spesso, quando il piccolo è pronto per cambiare tipo di alimentazione, è lui stesso a manifestare interesse e curiosità nei confronti del cibo degli adulti.
Inizialmente occorre tenere conto che il bimbo non è abituato ai gusti più intensi e, allo stesso modo, il suo apparato digerente deve adattarsi poco per volta a ricevere nuovi alimenti. In questa prima fase è bene scegliere cibi dal sapore più delicato, non troppo elaborati e il più possibile privi di ingredienti che potrebbero essere fonte di allergie.
Nella dieta di un bambino, gli alimenti più adatti in questo primo periodo di transizione sono le puree di frutta, i passati di verdura e le creme di cereali, prestando sempre attenzione a prediligere i sapori delicati e leggermente dolci, per favorire un passaggio graduale e piacevole:
La prima regola per gestire il passaggio verso l’alimentazione completa del bimbo è quella di inserire i nuovi cibi lentamente, uno alla volta e con qualche giorno di intervallo. Questo sistema permette sia di abituare il piccolo ai gusti sconosciuti, sia di rendersi conto di eventuali allergie e intolleranze, controllando attentamente ogni sua reazione nel periodo successivo all’ingestione di un nuovo alimento.
Si raccomanda sempre e comunque, prima di introdurre qualsiasi cibo nell’alimentazione del bambino, di chiedere consiglio al proprio pediatra di fiducia, per avere linee guida più precise, informazioni dettagliate sulla dieta ideale per i piccoli e per gestire eventuali situazioni di rischio provocate da allergie alimentari e intolleranze.
Infatti, è importante capire che le intolleranze alimentari, pur non comportando i pericoli tipici di un’allergia, possono provocare non solo fastidiosi disturbi cronici, ma anche rallentamento della crescita e problemi cognitivi.
Introducendo i nuovi alimenti nella dieta di un bimbo, può accadere che il piccolo manifesti una sorta di disagio o addirittura di disgusto nei confronti di un certo tipo di cibo. Anche in assenza di allergie o intolleranze, non è raro che un bambino si rifiuti di mangiare alcuni alimenti e che sia infastidito anche semplicemente dal colore, dalla consistenza e dall’aroma. Spesso queste reazioni vengono trattate in famiglia come “capricci”, obbligando magari il piccolo a mangiare un cibo che gli trasmette sensazioni spiacevoli e negative.
È importante considerare che non si tratta di un comportamento disubbidiente del bimbo, ma di una sua eccessiva sensibilità nei confronti di alcuni stimoli sensoriali. In queste situazioni è fondamentale capire quali possano essere gli alimenti incriminati, eventualmente coinvolgendo il bambino stesso nel riconoscere l’elemento che gli provoca disagio: la forma, l’odore, la consistenza e così via.
Questo metodo consente di gestire le reazioni dovute agli stimoli sensoriali e di evitare di servire al bimbo quegli alimenti che lo mettono a disagio. Si raccomanda, al contrario, di non forzare mai un piccolo a mangiare qualcosa che lo disgusta, poiché si verificherebbe una reazione ansiogena e il conseguente rischio di peggiorare la situazione.
È bene procedere sempre per piccoli passi, offrendo al bimbo gli alimenti che preferisce e che mangia con piacere, e introducendo con maggiore gradualità gli altri cibi, in maniera tale che la tavola sia sempre un luogo piacevole e sicuro.
Costringere il bimbo a provare un nuovo cibo che non gradisce è inutile: il suggerimento è quello di proporre le novità una alla volta e a piccole dosi, nel caso in cui il piccolo le rifiuti, si può riprovare dopo qualche giorno, fino a quando si sarà abituato e inizierà ad incuriosirsi, decidendosi ad assaggiare il nuovo alimento.
Un’idea simpatica per elaborare una dieta varia per i bambini è quella di coinvolgerli nelle preparazioni, perché imparino a conoscere gli ingredienti e a prendere confidenza con aromi e sapori nuovi.
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