Nei periodi di emergenza sanitaria, come quello causato da covid-19, le indicazioni degli esperti sono rivolte alla popolazione affinché possano proteggersi da eventuali contagi.
L’Oms e le linee guida nazionali consigliano di indossare coperture idonee sottoforma di dispositivi sanitari per poter limitare il contagio, soprattutto quando non è possibile rimanere in casa.
In periodi di pandemia, la disponibilità di dispositivi di protezione come le mascherine diminuisce e diventa sempre più difficile reperirle. La tipologia che appare, ad oggi, maggiormente reperibile, è quella delle mascherine chirurgiche. Il loro utilizzo, tuttavia, non sembra essere chiaro alla maggior parte della popolazione.
Tuttavia, un utilizzo sbagliato di questi presidi equivale a non averli affatto. Pertanto, alla luce di quanto appena detto, è molto importante fare attenzione all’uso che se ne fa.
Le mascherine chirurgiche non possono essere riutilizzate. Esse sono di natura monouso e attualmente non sono presenti procedure validate da scienziati che ne garantiscano la corretta disinfezione.
Spesso si sente parlare di disinfettanti a spray o di vapori, ma l’utilizzo di queste sostanze potrebbe essere ancora più dannoso, apportando danni al tessuto e rendendolo quindi inefficace come barriera protettiva.
Se proprio non si ha a disposizione una nuova mascherina e si è obbligati ad esporsi al contagio per motivi inderogabili come lavoro, visite mediche, etc., è possibile lasciare all’aria aperta per circa 12 ore la mascherina utilizzata in precedenza. Se se ne ha la possibilità, è utile anche lasciarla all’aria aperta per circa 4 giorni, in tal modo si ha la certezza che eventuali tracce di virus siano debellate.
In tal caso, però, facciamo bisogna attenzione ad un aspetto molto importante: la mascherina chirurgica non avrò la medesima efficacia di una mascherina chirurgica al primo utilizzo. Pertanto, è ancora più consigliato mantenere le opportune distanze di sicurezza.
Secondo la scienza, l’utilizzo delle mascherine chirurgiche ha la sua utilità solamente all’interno di contesti dove la circolazione del virus è potenzialmente elevata, ossia dove è possibile presumere ci siano dei contagi.
Non a caso, infatti, le mascherine chirurgiche nascono proprio nell’ambito medico-sanitario. Esse trovano la loro primaria utilità in due casi:
Un’altra condizione in cui utilizzare la mascherina, ad esempio, è quella in cui ci si prende cura di malati anche all’interno del proprio contesto familiare: in questo caso di configura una situazione simile a quelle dell’ambito medico sanitario. In tal modo, infatti, si riduce la possibilità di trasmissione della malattia.
Le mascherine chirurgiche non sono la risoluzione assoluta al contagio, è opportuno ricordare, infatti, che si può raggiungere un buon livello di protezione solamente se si adottano tutte le misure necessarie, ovvero:
Diventa molto importante rispettare regole ben chiare relative alla propria igiene, sia per poterla indossare correttamente sia per, altrettanto correttamente, smaltirla.
La procedura per indossare la mascherina prevede un lavaggio accurato delle mani con disinfettante. In seguito, è opportuno prendere un lembo e poggiarlo su un orecchio, con l’altro lembo si poggia la mascherina sul viso e poi sul secondo orecchio. In tal modo, le mani non toccano il tessuto della mascherina.
La modalità di evitamento del contatto va conservata per tutto il tempo che la si utilizza.
Risulta del tutto errato e sconsigliato toccare la parte esterna delle mascherine chirurgiche con le mani, giacché si rischia il contagio una volta eliminata la mascherina stessa.
Inoltre, se la mascherina diventa umida, è importante sostituirla immediatamente.
Per togliere la mascherina in modo corretto va seguita una prassi simile a quelle che si segue per indossarla.
La mascherina va presa dagli elastici laterali e opportunamente ripiegata su sé stessa, evitando di toccare la parte frontale con le mani, ossia quella potenzialmente ricoperta dal virus.
Dopo averla smaltita nell’indifferenziata, è importantissimo lavare nuovamente le mani con acqua e sapone prima, con una soluzione alcolica dopo.
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