Quando si è in gravidanza la cura del corpo è particolarmente importante: non solo per mantenersi in forma e per prevenire inestetismi, ma anche come metodo per rilassarsi e per dedicarsi qualche momento di coccole e serenità.
In questo periodo, in cui dubbi e piccole ansie possono turbare la gioia della maternità in arrivo, non c’è niente di meglio di prendersi qualche momento di pausa per la cura del sé.
A questo proposito, è opportuno valutare quali siamo i migliori cosmetici in gravidanza: la biocosmesi e la cosmesi vegan offrono la possibilità di utilizzare prodotti di elevata qualità nel rispetto della salute, dell’ambiente e della natura.
Durante la gravidanza e nel periodo successivi, soprattutto quando si allatta, la cura del corpo è molto importante per mantenere la pelle elastica e correttamente idratata.
Durante la gravidanza, infatti, si verificano molti cambiamenti, che portano il corpo a trasformarsi progressivamente. La pelle è quella che subisce in modo più evidente la nuova condizione: se non è sufficientemente elastica, possono formarsi smagliature e inestetismi. Altre influenze possono derivare dai cambiamenti ormonali: può diventare più sensibile o assumere caratteristiche diverse, mentre può cambiare anche la percezione degli odori e instaurarsi la necessità di mantenere il profumo naturale della pelle.
Infine, c’è la preoccupazione che le sostanze contenute nei cosmetici possano essere trasferite al feto. Recenti studi scientifici hanno portato alla luce il rischio dell’uso di cosmetici che contengono parabeni quando si aspetta un bambino. Una ricerca americana, i cui risultati sono pubblicati su National Center for Biotechnology Information, hanno preso in esame la possibilità che i parabeni attraversino la placenta umana e vengano trasferiti al feto.
Secondo questo studio, il 94% delle donne prese in esame aveva tracce di parabeni nel sangue e in più del 50% dei casi il feto aveva una concentrazione di parabeni nel sangue superiori a quella materna. Questo sarebbe dovuto al fatto che i reni del feto sono ancora immaturi e non sono in grado di smaltire questa sostanza. In particolare, il metilparabene, ampiamente usato in numerosissimi cosmetici, sarebbe quello rilevato nel sangue dei feti.
Un altro studio dell’Helmholtz Centre for Environmental Research di Lipsia avrebbe poi rilevato il legame tra l’aumentato rischio di sovrappeso nei bambini fino a otto anni e l’esposizione ai parabeni durante il periodo fetale.
Gli organismi scientifici dell’Unione Europea hanno indicato solo quattro parabeni come potenzialmente pericolosi, tanto che il loro uso è vietato per legge. Si tratta del phenylparaben, benzylparaben, isopropylparaben, isobutylparaben. Pertanto, il metilparabene viene comunemente utilizzato. La comunità scientifica, dunque, si trova divisa tra opinioni discordanti.
Il consiglio è comunque quello di evitare, per quanto possibile, certe sostanze, tanto più quando si è in gravidanza o quando si allatta.
Oltre all’aspetto relativo alla salute, quando si sceglie il cosmetico adatto alle proprie esigenze è molto importante anche l’aspetto etico e la salvaguardia dell’ambiente.
In Europa, allo stato attuale, non possono essere commercializzati cosmetici testati su animali. Si tratta di una normativa UE del 2013 che ha integrato quella del 2009, in base alla quale non potevano essere prodotti. Ciò implica che tutti i cosmetici venduti in Europa siano cruelty free.
Tuttavia, molte aziende cosmetiche operano a livello internazionale e in altri paesi del mondo si verificano situazioni molto diverse. Negli Stati Uniti, per esempio, i testi sugli animali non sono vietati mentre in Cina sono addirittura obbligatori. Ciò significa che un’azienda che intende vendere i propri prodotti sul mercato cinese deve necessariamente testarli su animali.
Quindi, le aziende che seguono un’etica vegana o comunque rispettosa degli animali hanno escluso questi mercati dal loro raggio di azione oppure hanno ritirato i loro prodotti dalla vendita.
Diverso è invece ciò che avviene con gli ingredienti privi di derivati animali: per essere vegan, un cosmetico, oltre a essere cruelty free, non deve contenere questo genere di sostanza.
Infatti, molte sostanze che vengono comunemente utilizzate per la produzione di cosmetici, in realtà, sono di origine animale.
Per chi vuole rispettare un’etica vegana, non è sufficiente che i prodotti siano di origine biologica e che, quindi, non contengano sostanze chimiche.
In particolare, la cera d’api, la cocciniglia, il collagene, l’elastina, la glicerina, la bava di lumaca, la lanolina, i latte e i suoi composti, il miele, i propoli e le uova, sono ingredienti di origine animale molto utilizzati in cosmesi.
Dunque, per essere certi che non contengano queste sostanze, è indispensabile leggere l’INCI, ovvero l’elenco degli ingredienti secondo la nomenclatura internazionale.
La scelta di prodotti vegan durante la gravidanza non ha a che fare solo con la tutela degli animali, ma anche la salvaguardia dell’ambiente. L’utilizzo di ingredienti derivati da animali implica lo sfruttamento di allevamenti intensivi che, oltre a costringere gli animali a condizioni di vita particolarmente crudeli, provocano emissioni molto dannose per l’ambiente e per l’inquinamento.
Diventare genitori mette ogni essere umano di fronte all’assunzione di nuove responsabilità. La prima, senza dubbio, riguarda la salute e il benessere del proprio bambino ma, spesso, porta l’attenzione anche verso l’ambiente in cui il proprio figlio crescerà e costruirà la propria vita.
La scelta di utilizzare prodotti vegani per la cosmesi non è solo orientata a proteggere la salute del proprio bambino, ma anche a salvaguardare l’ambiente in cui vivrà. Si tratta di un ottimo modo per ogni mamma per prendersi cura di sé e della propria bellezza aiutando il pianeta e le nuove generazioni.
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