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La dieta chetogenica: pro e contro

La dieta chetogenica è, negli ultimi anni, al centro dell’attenzione mediatica. Sponsorizzata da diversi vip, si contraddistingue per una riduzione drastica dell’apporto di carboidrati. Quali sono i suoi vantaggi? Quali i contro? Rispondiamo nelle prossime righe dell’articolo!

Funzionamento della dieta chetogenica

Per capire meglio sia i pro, sia i contro di questo regime alimentare, è il caso di fare il punto della situazione sul funzionamento della dieta chetogenica. Nel momento in cui l’apporto di carboidrati viene ridotto al minimo, si attiva il cosiddetto processo di chetogenesi.

Da un lato, abbiamo il corpo umano che avvia il consumo delle riserve di grasso. Dall’altro, invece, si può apprezzare l’immissione, nel circolo ematico, dei corpi chetonici.

Chimicamente inquadrabili come derivati dei lipidi, i chetoni contribuiscono alla riduzione del senso di fame e al drenaggio dei liquidi in eccesso.

Diamo ora qualche numero. Per riuscire a indurre lo stato di chetosi, è necessario che, ogni giorno, circa il 60/80% dell’apporto calorico derivi dai lipidi e dalle proteine. Cosa dire, invece, di quello dei carboidrati? Che non dovrebbe superare i 50 grammi al giorno (c’è chi scende anche a 20).

La dieta chetogenica deve essere seguita affidandosi a un professionista. Parliamo, infatti, di un vero e proprio percorso terapeutico. Per rendersi conto di questo aspetto, basta ricordare che, nel corso degli anni, il regime è stato incluso in percorsi di cura di pazienti epilettici, gravemente obesi, affetti da Parkinson o Alzheimer.

Chiarita questa importantissima premessa, possiamo entrare nel vivo degli aspetti positivi e dei contro.

Vantaggi della dieta chetogenica

Il principale vantaggio della dieta chetogenica deriva dalla sua capacità di contribuire alla perdita di peso, con risultati ottimi anche per quanto riguarda il dimagrimento localizzato.

Un altro innegabile aspetto positivo riguarda i risultati relativi alla stabilizzazione dell’umore.

I picchi glicemici, oltre che sul peso e sui valori dello zucchero nel sangue, possono influire anche sul benessere interiore.

Soprattutto dopo la prima fase della dieta chetogenica, la cosiddetta attivazione, caratterizzata da una durata di 48 – 72 ore, chi segue questo regime alimentare apprezza un notevole aumento del livello di energia quotidiana.

Diversi studi effettuati negli ultimi anni hanno permesso di inquadrare possibili benefici della dieta chetogenica sulla salute cardiovascolare. L’impatto positivo riguarderebbe in particolare la riduzione dei livelli di colesterolo, aspetto essenziale per il benessere del cuore.

Contro della dieta chetogenica

La dieta chetogenica, regime alimentare d’urto con risultati potenzialmente molto interessanti dal punto di vista della perdita di peso, ha diversi contro.

Tra questi rientra, come si può leggere anche sul portale nutrizionesana.it, celebre punto di riferimento online per chi vuole informarsi sull’alimentazione sana, la comparsa di una gamma di sintomi che vanno dalla stanchezza fino alle vertigini, senza dimenticare la nausea.

Non è il caso di preoccuparsi. Parliamo, infatti, di manifestazioni fisiche che non mettono a rischio la salute e che si risolvono in pochi giorni.

 Si tratta della conseguenza del percorso di adattamento del corpo, che deve abituarsi a regolare i livelli di glicemia ematica.

Proseguendo con l’elenco degli aspetti negativi della dieta chetogenica, un cenno doveroso deve essere dedicato al rischio di avere a che fare con una carenza di nutrienti come le fibre, le vitamine e il calcio.

Questo è uno dei motivi per cui è opportuno seguire la dieta chetogenica solo se seguiti da professionisti qualificati e per un lasso di tempo ridotto.

Essenziale è fare molta attenzione nei casi in cui il paziente è a rischio di disturbi alimentari, in particolare bulimia e binge eating.

La riduzione dell’apporto di carboidrati, almeno all’inizio, può infatti comportare un aumento del senso di fame. Nel momento in cui è presente un quadro di aumentato rischio di disturbi alimentari, il paziente ha maggiori probabilità di lasciarsi andare ad abbuffare e a condotte compensatorie (vomito indotto e utilizzo di lassativi).

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