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Quando si fanno le ecografie in gravidanza?

Nel momento in cui una donna si rende conto di attendere un bimbo, scatta una serie di controlli medici, accertamenti e visite per monitorare con la massima accuratezza la propria salute e il corretto sviluppo del feto.

Ma quante sono in realtà le ecografie in gravidanza a cui è opportuno sottoporsi? E in quali periodi devono essere effettuate? Soprattutto quando si tratta del primo figlio, è facile che sorga qualche dubbio, anche perché i medici stessi spesso hanno pareri contrastanti.

Per controllare la crescita del feto bastano tre ecografie

Il Ministero della Salute consiglia alle future mamme di sottoporsi, nel corso della gravidanza, ad un totale di tre ecografie, necessarie per avere la certezza che la crescita del feto avvenga correttamente. Nella maggior parte dei casi questi tre controlli sono sufficienti per garantire la salute della mamma e del piccolo, tuttavia potrebbero essere necessari ulteriori accertamenti, qualora si rivelassero anomalie nello sviluppo del feto o si sospettassero problemi particolari.

Prima ecografia

In genere, la prima delle ecografie in gravidanza viene effettuata nel primo trimestre, più o meno verso la dodicesima settimana. Questo primo controllo è necessario per rilevare il battito cardiaco del feto, e confermare la sua salute e vitalità, per stabilire con maggiore precisione quante settimane sono trascorse dal concepimento e per fornire una data presunta per il parto.

Durante la prima ecografia si rivela anche la presenza di più embrioni, e quindi di un parto gemellare. Attualmente, gli strumenti di diagnostica per immagini consentono di osservare con precisione gli organi interni del feto, individuando precocemente problemi e malformazioni. Nella prima ecografia spesso si rivelano anche i movimenti del feto.

Seconda ecografia

La seconda ecografia viene effettuata più o meno intorno ai cinque mesi di gestazione, ovvero verso la ventesima settimana, ed è uno degli esami più importanti di tutta la gravidanza.

È in questo momento che si rivelano tutti gli organi interni del feto, con la possibilità di verificare che lo sviluppo stia avvenendo correttamente. La seconda ecografia permette anche di rilevare alcune anomalie genetiche o cromosomiche del feto, le sue dimensioni, la posizione in cui si trova la placenta e la qualità del liquido amniotico.

Terza e ultima ecografia

L’ultima ecografia viene effettuata normalmente verso l’ottavo mese di gravidanza, per avere la certezza del pieno benessere del feto, e del suo corretto sviluppo. Questa ecografia rivela inoltre tutte quelle anomalie che non sono state rivelate con le due precedenti, oltre a valutare con precisione la posizione in cui si trova il feto, al fine di capire come intervenire durante il parto.

Proprio per questo motivo, la terza ecografia offre una serie di informazioni utili al medico che provvederà ad assistere la mamma durante tutto il periodo del parto.

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Per controllare la crescita del feto bastano tre ecografie

I tre controlli di cui abbiamo parlato si riferiscono ad un feto in piena salute, che si sta sviluppando in maniera corretta e che non presenta alcun segno di anomalia o che comunque non desti alcun sospetto.

Al contrario, nel caso in cui il medico dovesse avere qualche dubbio riguardo alla salute del feto, dovuto all’esito delle ecografie in gravidanza, potrebbe decidere di sottoporre la futura mamma ad ulteriori esami di approfondimento.

I casi sono diversi uno dall’altro, ad esempio il sospetto del medico potrebbe riguardare uno sviluppo troppo lento del feto, oppure problemi anatomici sia della mamma che del nascituro. Potrebbero rendersi necessari sia lo studio della circolazione sanguigna del feto, del corretto funzionamento dei suoi organi interni e dello stato della placenta, sia un’ecografia più approfondita e precisa, utilizzando macchine di ultima generazione in grado di sfruttare la tecnologia 3D.

Talvolta, soprattutto in base all’età della futura mamma, potrebbe essere necessario sottoporsi ad alcuni esami per rilevare l’eventuale presenza della sindrome di Down nel nascituro.

Come si svolge un’ecografia

L’ecografia è un esame semplice e indolore, che viene richiesto dal medico non solo durante la gravidanza ma in diverse altre occasioni. L’esame consiste nel passare una sonda sulla parte da monitorare, in questo caso la pancia della gestante, dopo avere cosparsa la pelle con un apposito gel: la sonda invia un segnale all’ecografo, che lo traduce in immagini, mostrando una sorta di filmato, visibile anche al paziente stesso.

Nelle prime settimane di gestazione potrebbe essere utile anche un’ecografia transvaginale, effettuata internamente per controllare lo stato di salute di tutto l’apparato riproduttivo femminile.

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