Pianificare la gravidanza è una scelta molto importante per la futura mamma e per la coppia. Effettuare esami e test pre-concepimento è un modo per vivere la gravidanza in serenità e salute. Per capire quali sono gli esami da fare prima della gravidanza è bene rivolgersi al medico di base o ad uno specialista di fiducia, anche perché tutto ciò rappresenta il primo passo per un percorso informato e consapevole.
Chi sta pianificando una gravidanza, dovrebbe prima assicurarsi di fare un consulto medico completo. Ne verrà fuori una anamnesi completa che affronterà la storia medica di entrambi i partner e delle loro famiglie, dei medicinali che assumono e tutte le informazioni sulla coppia e sul loro stile di vita. Questo servirà a capire quali siano glia approfondimenti diagnostici da fare prima di provare a concepire.
Gli esami da fare prima di provare a concepire riguardano sia la donna, sia la coppia, soprattutto nel caso in cui la donna non si riesca a rimanere incinta in tempi brevi. Non è detto infatti che la responsabilità del mancato concepimento non sia maschile.
Per quanto riguarda la donna, vanno eseguiti esami ormonali, esami del sangue e delle urine ed altri esami che attestino la buona salute della futura mamma. Inoltre, se non sono già stati fatti prima, potrebbe essere utile sottoporsi ad alcune vaccinazioni per quella patologia che, contratte in gravidanza, possono creare particolari problemi per il feto o per la mamma stessa.
Uno dei primi esami da fare in vista di una gravidanza è il dosaggio degli ormoni beta HCG e progesterone. Questi due ormoni sono fondamentali per la corretta gestione della gravidanza. Il dosaggio degli ormoni beta HCG serve a verificare la presenza della gravidanza, mentre il dosaggio del progesterone permette di valutare lo stato di salute dell’endometrio, cioè della mucosa che riveste l’interno dell’utero.
Un altro esame da fare in vista di una gravidanza è il conteggio dei follicoli. Questo esame serve a valutare la fertilità della donna ed eventualmente a individuare le cause di una possibile infertilità.
Infine, può essere utile il dosaggio dell’ormone AMH. L’AMH (ormone antimulleriano) è un ormone prodotto dalle ovaie che permette di valutare lo stato di salute delle ovaie. Il suo dosaggio viene eseguito in caso di infertilità o per valutare il rischio di malattie a carico delle ovaie.
Gli esami da fare prima di una gravidanza comprendono anche alcune analisi del sangue e urine per controllare lo stato di salute della futura mamma. Alcuni esami sono fondamentali per prevenire patologie che potrebbero danneggiare la gravidanza.
Potrebbero essere presenti, per esempio, infezioni alle vie urinarie che possono ostacolare il concepimento oppure altre patologie latenti che potrebbero danneggiare il feto. Avere ben chiara la situazione di salute generale della donna è fondamentale prima di intraprendere un percorso di questo tipo.
Negli esami prima della gravidanza è incluso anche il pap-test per escludere patologie al collo dell’utero.
La salute della futura mamma va analizzata anche dal punto di vista delle malattie infettive. Ci sono, infatti, malattie infettive, le classiche “malattie dei bambini”, che se contratte in gravidanza possono essere particolarmente dannose.
Rosolia e toxoplasmosi sono quelle più citate, ma anche, per esempio, la varicella può creare seri problemi al feto.
Per la rosolia e la varicella oggi esistono i vaccini. Dunque, se la mamma non è vaccinata e non ha mai contratto queste malattie, dovrebbe vaccinarsi. Per quanto riguarda, invece, la toxoplasmosi, se la donna non l’ha avuta in passato, deve avere alcune attenzioni particolari nei cibi da assumere e fare le analisi a scadenze fisse durante la gravidanza perché, se dovesse contrarre questa malattia, sarebbe opportuno curarla immediatamente per evitare conseguenze al bambino. Potrebbe, infatti, essere asintomatica o scambiata con una lieve influenza.
La salute della futura mamma va analizzata anche dal punto di vista delle malattie infettive. Ci sono, infatti, malattie infettive, le classiche “malattie dei bambini”, che se contratte in gravidanza possono essere particolarmente dannose.
Rosolia e toxoplasmosi sono quelle più citate, ma anche, per esempio, la varicella può creare seri problemi al feto.
Per la rosolia e la varicella oggi esistono i vaccini. Dunque, se la mamma non è vaccinata e non ha mai contratto queste malattie, dovrebbe vaccinarsi. Per quanto riguarda, invece, la toxoplasmosi, se la donna non l’ha avuta in passato, deve avere alcune attenzioni particolari nei cibi da assumere e fare le analisi a scadenze fisse durante la gravidanza perché, se dovesse contrarre questa malattia, sarebbe opportuno curarla immediatamente per evitare conseguenze al bambino. Potrebbe, infatti, essere asintomatica o scambiata con una lieve influenza.
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