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Gestire l’insonnia: strategie efficaci

In Italia circa 13 milioni di persone soffrono di disturbi del sonno, tra cui l’insonnia, cioè la difficoltà ad addormentarsi e a riposare. Questo disturbo si definisce primario quando non legato ad altre patologie, mentre è secondario, quando è causato da malattie o da abitudini sbagliate. L’insonnia spesso può verificarsi in concomitanza con disturbi mentali come depressione e ansia e può manifestarsi in varie forme e ad ogni età. 

Si tratta, quindi, di un problema molto diffuso, tuttavia, è poco considerato sul piano sociale. L’insonnia, infatti, viene spesso sottovalutata confidando nel fatto per cui, dopo ore e ore senza dormire, anche il più resistente degli insonni possa crollare. 

Purtroppo, la mancanza di sonno non si manifesta solo con stanchezza generale e con malessere, ma anche con conseguenze spiacevoli sul piano della salute fisica e mentale, su quello lavorativo e persino nella sfera personale. 

Conoscere ed applicare strategie per gestire l’insonnia può aiutare chi ne soffre a liberarsene.

Che cos'è il disturbo da insonnia?

L’insonnia, cioè la difficoltà ad addormentarsi e i risvegli precoci, si manifesta in modo temporaneo nella vita di tutti noi. Dormire bene quando siamo stimolati sul piano emotivo, per esempio, prima di un viaggio o di un esame, è difficile per tutti ed è una condizione che non deve preoccupare. 

Diverso è il caso in cui i sintomi dell’insonnia perdurino per almeno tre mesi, tre volte a settimana. La sintomatologia ufficiale elenca affaticamento, difficoltà di concentrazione, sonnolenza diurna e alterazioni dell’umore. 

Quando il disturbo tende a cronicizzare, si iniziano a presentare conseguenze anche molto pesanti per chi ne soffre. 

In generale, quindi, l’insonnia temporanea si può trattare con percorsi di cura che spaziano dalla terapia psicologica ai trattamenti olistici; dinanzi a problematiche di addormentamento, riposo e risveglio che si protraggono nel tempo, invece, è vivamente consigliato un approccio medico inter-disciplinare, cioè attraverso la formulazione di una diagnosi più complessa

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Come approcciarsi all’insonnia

La medicina prevalente cerca di approcciarsi all’insonnia indagando le cause psichiche o fisiche che impediscono il riposo. Solitamente il medico vorrà sapere di più sui problemi di sonno del paziente e, quindi, rivolgerà delle domande per circoscrivere la fase di anamnesi. Una volta chiarito il quadro dei sintomi, il medico potrà iniziare a suggerire cosa fare, a partire dalla correzione dello stile di vita in casa, sia da un punto di vista alimentare che di abitudini. 

Dunque, l’approccio e le cure dall’insonnia dipendono molto da quanto persiste e dai modi in cui si riflette sulla salute fisica e mentale del paziente. Questo significa che il percorso di guarigione è determinato dall’età, dal passato clinico, dai sintomi e dai bisogni specifici di chi soffre di insonnia. Il punto è che la terapia odierna non segue un percorso uguale per tutti i pazienti, ma una serie di percorsi pensati in base ai loro bisogni. Ecco perché si definisce un percorso di cura inter-disciplinare, cioè fondato sulla relazione tra varie discipline mediche che hanno una correlazione sintomatologica o un’affinità per il soggetto affetto da insonnia

Insonnia rimedi: buone abitudini per contrastarla

Per aiutare il nostro corpo a venirne fuori prima e in modo duraturo, possiamo certamente mettere in pratica nuove e virtuose abitudini, note per favorire il sonno e il rilassamento prima di andare a dormire. Questi rimendi sono adatti ai casi di insonnia temporanea e cronica e non influiscono con alcuna terapia medica in corso. 

Tra queste, vi è la creazione di una routine mattutina e di una serale, l’eliminazione di alimenti, sostanze e bevande stimolanti e la distanza da qualsivoglia dispositivo elettronico prima di andare a dormire. 

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Rimedi per dormire: concentrare le forze al risveglio

Il nostro corpo giova nel concentrare forze ed energie in una routine conosciuta, per la quale può impiegare un minor carico di attenzioni. A volte, quindi, seguire un percorso già delineato può aiutare il nostro cervello a concentrarsi meglio, stipando energie per eseguire operazioni più importanti. 

Tutto ciò si traduce nell’attivazione di routine positive. Per esempio, al risveglio è consigliabile bere un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, lavare il viso e fare due passi fuori, senza cellulare e con la scusa di portare via la spazzatura o far sgranchire le zampe al cane. 

Questo modo di iniziare la giornata, nella sua semplicità, consente di focalizzare le energie per aiutare il corpo a passare dalla fase del sonno a quella dell’essere sveglio. Nei soggetti che soffrono di insonnia questo passaggio può essere molto faticoso, ed è per questo che va gestito con delicatezza. 

Creando una routine distante da dispositivi elettronici, cibo e caffeina nei primi trenta minuti dal risveglio, quindi, stiamo dando al corpo tutto il tempo necessario per attivarsi al 100%. 

Rimedi insonnia: alimenti e bevande da evitare

Tra i cibi e le bevande, i più critici, per chi soffre di insonnia, sono quegli ingredienti che, in qualche modo, vanno a stimolare le sinapsi e non permettono di riposare. 

Ingredienti come la caffeina, ma anche lo zucchero e gli snack dolci, causano un’impennata energetica tale da farci sentire molto più svegli, anche se per poco. 

Il miglior modo per dormire meglio è a digestione ultimata. Di conseguenza, conviene anticipare l’ora di cena e, soprattutto, scegliere cibi e preparazioni leggere e non troppo grasse o complesse. 

La routine per rilassare la mente prima di dormire

Prima di andare a dormire, infine, possiamo mettere in atto delle piccole abitudini che ottimizzano il nostro tempo e che ci fanno andare a dormire più soddisfatti. Per esempio, possiamo scegliere cosa indossare il giorno seguente, preparare la borsa, riordinare la cucina e preparare la moka la sera prima ecc…

Riordinare, pianificare e distrarsi dai dispositivi elettronici prima di dormire permette al cervello di abbassare il carico mentale di attenzioni e rilassarsi meglio.

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Alleati naturali per contrastare l’insonnia

In natura esistono piante dalle proprietà calmanti e rilassanti e che, per questo, sono in grado di favorire il sonno ed il ristoro. Una tra le più note è la lavanda, il cui estratto oleoso viene spesso utilizzato come profumatore da cuscino: l’odore avvolgente avrebbe proprietà aromaterapiche rilassanti e, quindi, sarebbe in grado di conciliare il sonno. Basta una goccia di olio essenziale sul tessuto del materasso o del cuscino per sprigionare un odore piacevolissimo, di grande sollievo mentale. 

Per riscaldarci dalle serate invernali, invece, possiamo fare affidamento su melissa e camomilla, ingredienti spesso abbinati in infusi dalle proprietà calmanti. Bere un infuso prima di andare a dormire può aiutare a velocizzare la digestione e favorire un riposo più piacevole, soprattutto grazie alle proprietà benefiche della camomilla

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