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Il plogging: il nuovo sport per correre raccogliendo i rifiuti

Per gli sportivi, amanti dell’ambiente e delle attività all’aperto è arrivata una curiosa attività sportiva: il plogging.

Si tratta di uno sport a tutti gli effetti che sta riscuotendo sempre più successo in Italia e nel resto del mondo, soprattutto grazie alla diffusione di contenuti e challenge sui social.

Il plogging permette di tutelare l’ambiente, attraverso la raccolta dei rifiuti, durante una sessione di allenamento.

Coniugare l’attività sportiva ad azioni ecologiche consente numerosi vantaggi in termini ambientali, di salute e non solo.

Che cos’è il plogging

Il termine plogging deriva dall’unione della parola svedese plocka upp, che significa raccogliere, ripulire e della parola inglese jogging.

Questa pratica, infatti, è originaria della Svezia, inventata dal podista svedese Erik Ahlström, ma negli ultimi anni si è diffusa anche in Italia e nel resto del mondo.

Il plogging consiste nel correre o camminare veloce nelle strade della città e raccogliere i rifiuti che si incontrano lungo il percorso.

Per eseguire questa pratica, il plogger deve munirsi di uno o più sacchi per i rifiuti (preferibilmente non in plastica) ed effettuare dei piegamenti o altri esercizi a corpo libero nel momento in cui si china per raccogliere.

I benefici fisici sono evidenti: al movimento della corsa vengono associati i tipici esercizi di potenziamento gambe che permettono di aumentare l’efficacia dell’allenamento.

Anche dal punto di vista ambientale l’idea è piuttosto sorprendente: raccogliere i rifiuti diventa un modo per divertirsi da soli o in gruppo, prendendosi cura del Pianeta.

Questa attività può essere praticata in città, per la strada o nei parchi, oppure nei boschi e in altri ambienti rurali.

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Come praticarlo

Praticare il plogging è molto semplice: bastano un abbigliamento sportivo adatto e alcune precauzioni per tutelare la propria salute durante la raccolta dei rifiuti.

Possono essere utilizzati gli accessori sportivi e il giusto abbigliamento tecnico comuni per la corsa. In aggiunta, devono essere portati con sé delle borse o dei sacchetti per la raccolta, dei guanti per effettuare la pratica in sicurezza o, eventualmente, una pinza telescopica.

La preparazione fisica richiesta non è elevata: anche i meno allenati possono iniziare a svolgere la pratica, adattando le sessioni di allenamento al proprio livello di preparazione atletica.

Quando durante la corsa si incontrano dei rifiuti, possono essere svolti squat, affondi o altri esercizi per le gambe, mentre ci si inchina per raccoglierli.

Questo sport nasce originariamente come pratica individuale, ma si è diffusa negli ultimi tempi come attività di gruppo, che permette di socializzare, divertirsi e proporre delle sfide sul numero più alto di rifiuti raccolti.

Si tratta proprio di un’attività sana e divertente per grandi e piccini che fa bene all’ambiente e alla salute e che presenta numerosi vantaggi.

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I benefici del plogging

Nonostante la sua rapida diffusione, il nuovo trend sportivo non è ancora molto conosciuto e i suoi benefici non sono ben noti.

Superiore addirittura alla corsa, questa pratica è un vero alleato della forma fisica, ma sono molti gli interessanti vantaggi che garantisce dal punto di vista ambientale e psicologico.

I vantaggi di raccogliere i rifiuti correndo sono molti:

  • Ci si mantiene in forma grazie alla corsa, alternata a sessioni di esercizi per le gambe, come squat e affondi. Questo tipo di allenamento, denominato allenamento a intervalli, permette di bruciare calorie maggiori rispetto alla normale corsa e di aumentare la resistenza;
  • Si genera benessere psicologico grazie alla diffusione di endorfine che vengono prodotte con la pratica sportiva. Ormai la relazione tra ansia e sport è piuttosto conosciuta: praticare abitualmente attività fisica riduce lo stress e migliora il benessere mentale;
  • Si tutela l’ambiente, proteggendo ciò che abbiamo di più prezioso: il nostro Pianeta.

Le attenzioni verso la salvaguardia ambientale sono sempre maggiori e sono molti i promotori di uno stile di vita più ecologico e in armonia con la natura.

Raccogliere i rifiuti significa vivere in città e ambienti più puliti, proteggere la biodiversità e le risorse naturali.

La tutela dell’ambiente diventa una competizione olimpica

Proteggere l’ambiente non è più solo una pratica individuale o un’iniziativa volta a influenzare a livello globale lo stile di vita di ognuno e le politiche dei governi.

Il plogging negli ultimi anni ha catturato l’attenzione di molti, tra atleti professionisti e non e ha raggiunto traguardi davvero sorprendenti.

Infatti, dal 1° al 3 ottobre 2021 in Valle Pellice, nel comune di Torre Pellice (TO), si è tenuto il primo Campionato del Mondo di Plogging, organizzato dall’Associazione Internazionale per la comunicazione Ambientale e dalla società cooperativa Erica.

Nella cornice delle Alpi torinesi, hanno partecipato alla competizione 55 atleti di diversa nazionalità.

In questa occasione i plogger hanno percorso un tragitto di oltre 1.780 km e raccolto complessivamente 795 kg di rifiuti.

La classifica che ha permesso di decretare i vincitori considera tre elementi specifici: la lunghezza del percorso, il dislivello e la quantità e qualità dei rifiuti raccolti, conteggiati trasformando il loro peso nella quantità di emissioni di CO2 non emesse.

I due vincitori e primi campioni mondiali di plogging sono stati gli italiani Pietro Olocco e Elena Canuto, che hanno raccolto rispettivamente 43 e 38 kg di rifiuti.

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