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La saturazione dell'ossigeno nei bambini: quali sono i valori normali?

La saturazione dell’ossigeno nel sangue, più correttamente saturazione emoglobinica arteriosa, è un valore percentuale che indica il rapporto tra l’emoglobina che contiene ossigeno e l’emoglobina totale.

I globuli rossi, infatti, hanno la funzione di trasportare l’ossigeno agli organi e ai tessuti: se la percentuale di globuli rossi saturi di ossigeno scende sotto un certo valore, significa che i tessuti non sono sufficientemente ossigenati e non sono in grado di svolgere correttamente le loro funzioni, pertanto si parla di ipossemia.

Tuttavia, non si tratta di un valore costante, ma che può variare in base a diversi fattori e in condizioni normali.

I parametri di riferimento non sono fissi, ma si basano su alcune caratteristiche del soggetto, in particolare in base a: età, qualità respiratoria, presenza di patologie respiratorie, stile di vita come fumo.

La saturazione dell’ossigeno nei bambini, per esempio, potrebbe leggermente variare rispetto ai parametri di riferimento per gli adulti.

Come si misura la saturazione dell’ossigeno nei bambini

Di norma la misurazione della saturazione dell’ossigeno avviene tramite uno strumento detto pulsossimetro o saturimetro. Fino a pochi anni fa si trattava di uno strumento utilizzato solo dai medici o in ambito ospedaliero, mentre oggi la tecnologia ha permesso la diffusione di pulsossimetri portatili, con costi molto ridotti e con una buona precisione.

Sia che si tratti di strumenti per adulti, sia che invece siano strumenti pediatrici, funzionano misurando l’emoglobina nel sangue e rilevano la quantità di ossigeno presente. In genere, assieme alla saturazione registrano anche la frequenza cardiaca.

Posizionando il rilevatore su un dito della mano o del piede o sull’orecchio, il sistema è in grado di misurare la saturazione. Sebbene oggi anche gli strumenti più economici abbiano una buona affidabilità, va considerato che è molto importante posizionarlo correttamente e controllare che faccia contatto, altrimenti potrebbero risultare dati scorretti.

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Quali sono i valori normali di saturazione?

I valori di riferimento possono variare e il discostamento da essi non necessariamente implica che ci sia una patologia.

Secondo gli esperti una saturazione normale si attesta tra il 95% e il 99%: generalmente si ha un dato medio attorno al 97%, ma, se scende di poco, non si tratta di una condizione preoccupante. Per quanto riguarda, invece, la saturazione dell’ossigeno nei bambini, i valori corretti dovrebbero essere leggermente più alti: si parla di saturazione bassa nei bambini già quando i valori scendono al di sotto del 97%.

Viceversa, negli anziani possono esserci valori leggermente più bassi e si possono verificare anche casi in cui una percentuale del 93% di saturazione non indichi una condizione patologica.

Per chi ha patologie respiratorie, come per esempio persone affette da broncopatie o broncopneumopatie, i valori possono scendere anche attorno al 90%: in questi casi si parla di lieve ipossia.

Al di sotto del 90%, invece, non si tratta più di condizioni fisiologiche e l’ipossia da lieve diventa moderata (fino al 86%) e poi grave, spesso con necessità di ossigenazione artificiale.

Al contrario quando si ha una ossigenazione del 100% in aria ambiente, ovvero senza ossigenazione artificiale, potrebbe darsi il caso che si sia in condizioni di iperventilazione, spesso dovuta ad attacchi di panico.

Saturazione dell'ossigeno nei bambini: perché tenerla sotto controllo

Oggi i genitori sono molto più attenti di un tempo e, grazie alla possibilità di dotarsi di strumenti precisi e non molto costosi, possono tenere sotto controllo la salute dei loro figli.

Tenere monitorata la quantità di ossigeno dell’emoglobina è utile per:

  • Controllare le condizioni fisiche sia di adulti sia dei bambini in relazione alla possibilità di malattie cardio-polmonari;

  • Accorgersi della presenza di apnee notturne o altri disturbi del sonno legati a una cattiva respirazione;

  • Più recentemente, in periodo di pandemia, i valori della saturazione dell’ossigeno hanno assunto un ulteriore interesse, soprattutto quando si teme di essere positivi al Covid-19. Poiché questo virus può interessare seriamente l’apparato respiratorio, in caso di positività o di sospetto di essa, è molto utile monitorare la saturazione per evitare complicazioni respiratorie.

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Differenza tra saturimentro per adulti e saturimetro pediatrico

Il saturimetro pediatrico è uno strumento che funziona in modo analogo al saturimetro per adulti, con alcune lievi differenze:

  • saturimetri pediatrici hanno un sensore più piccolo, pertanto si adattano meglio alle mani più piccole dei bambini e sono più precisi;

  • Sono progettati per essere meno sensibili ai movimenti: il pulsossimetro per funzionare correttamente deve essere fermo e posto ben a contatto con la pelle. Infatti, bambini, soprattutto quelli più piccoli, tendono a muoversi molto e un pulsossimetro molto sensibile potrebbe non registrare i dati in modo accurato.

Esistono anche dei saturimetri studiati appositamente per i bambini più piccoli, ovvero neonati di età inferiore all’anno. Questi strumenti sono studiati per poter essere applicati ai piedi dei bebè, in modo da essere ancora meno soggetti ai movimenti di quelli da braccio.

Tra i vari tipi di saturimetri per bambini, ne esistono versioni ancora più sofisticate che si collegano con una app per smartphone, in modo da avere sempre sotto controllo la situazione del proprio bambini.

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